Cerca e trova immobili

TURGOVIATerrorismo: si punta il dito contro l'associazione Lies!

06.03.15 - 10:15
Lo jihadista turgoviese che ha costretto la moglie a restare in Siria mentre combatte per la jihad, faceva parte dell'associazione Lies!, che distribuisce gratuitamente Corani in Svizzera
Terrorismo: si punta il dito contro l'associazione Lies!
Lo jihadista turgoviese che ha costretto la moglie a restare in Siria mentre combatte per la jihad, faceva parte dell'associazione Lies!, che distribuisce gratuitamente Corani in Svizzera

FRAUENFELD - Onur (il 21enne turgoviese partito in Siria, nella regione di Idlib), aveva l'abitudine di distribuire traduzioni del Corano in diverse città svizzere prima di partire per la jihad.

Il giovane non era il solo ad aver fatto parte dell'associazione "Lies! - La vera religione". Secondo uno studio da parte delle autorità tedesche, uno su cinque dei 378 tedeschi partiti in Siria era un membro di questa organizzazione internazionale.

Come, per esempio, Ahmet C., anche lui unitosi alla Lies! prima partire per Baghdad e farsi esplodere in luglio in un attentato che ha provocato 54 morti. Jan Buschbom, esperto di terrorismo islamico, ha detto al quotidiano tedesco "Die Welt" che la Lies! è un elemento centrale nella propaganda salafita.

Il presidente del "Forum per un islam progressista", Saïda Keller-Messahli, condivide questa opinione definendo l'organizzazione in questione "molto pericolosa". E vede un legame diretto tra la distribuzione del Corano e la radicalizzazione di alcune persone. "La propaganda sui siti web o nelle moschee sono il motivo principale per cui decine di svizzeri vanno in Siria o in Iraq per combattere con i gruppi terroristici".

Molti i politici che chiedono di fermare questa associazione. Uno di questi è Lukas Reimann (UDC/SG). "Dobbiamo agire vietando a queste persone di fare propaganda", afferma il consigliere nazionale. Secondo lui, sarebbe da verificare quante persone sono state reclutate per la jihad da questa organizzazione. Documentando tutto potremmo intraprendere un'azione legale. Dobbiamo assicurarci che la Svizzera non diventi un luogo che favorisca questo tipo di terrorismo".

Il parere del politico non è condivisa dall'esperto di terrorismo, Samuel Althof: "E' inutile vietare la distribuzione del Corano, soprattutto perché significherebbe andare contro la libertà di espressione religiosa. Le ragioni della radicalizzazione di alcune persone si trovano piuttosto nelle loro famiglie o nella loro psiche insicura".

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE