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SOLETTADuplice omicidio di Oensingen, condannati padre e figlio

04.03.15 - 09:56
Un uomo di 51 anni e il figlio di 26 vennero abbattuti a colpi di arma da fuoco in un piazzale antistante la loro casa da un 26enne e un 52enne
Duplice omicidio di Oensingen, condannati padre e figlio
Un uomo di 51 anni e il figlio di 26 vennero abbattuti a colpi di arma da fuoco in un piazzale antistante la loro casa da un 26enne e un 52enne

SOLETTA - Venti e 17 anni di reclusione: questa la condanna inflitta oggi nel canton Soletta per assassinio a un uomo di 26 anni e a suo padre di 52, entrambi svizzeri di origine kosovara, accusati di aver ucciso due persone - a loro volta padre e figlio di origine kosovara - a colpi di arma da fuoco nel luglio 2012 a Oensingen (SO). Al processo tenutosi lo scorso 18 febbraio nel capoluogo per motivi di sicurezza il pubblico ministero aveva chiesto rispettivamente 20 e 18 anni di carcere, mentre la difesa voleva una pena più mite per il primo imputato, reo confesso, e l'assoluzione per il secondo, che ha negato ogni addebito.

L'episodio risale alla sera del 5 luglio 2012, quando un uomo di 51 anni e il figlio di 26 vennero abbattuti a colpi di arma da fuoco in un piazzale antistante la loro casa e un loro conoscente 43enne rimase ferito. I colpi furono esplosi con un fucile militare Fass 90 e una pistola detenuta illegalmente.

Per il pubblico ministero all'origine del tragico fatto di sangue vi era un conflitto tra due famiglie originarie del Kosovo imparentate tra loro. Motivo della disputa sarebbero stati presunti maltrattamenti alla sorella/figlia dei due imputati, sposata con la più giovane delle due vittime. La ragazza ha dichiarato in tribunale di essere stata trattata come un oggetto dalla famiglia del marito, che - ha detto - era un uomo violento.

Il grave fatto di sangue aveva suscitato vive reazioni nell'opinione pubblica. Il Fass 90 utilizzato avrebbe infatti dovuto essere riconsegnato all'arsenale: il giovane sospettato di omicidio, naturalizzato con il padre e il resto della famiglia nel 2009, non era più incorporato nell'esercito, poiché, su sua richiesta, era stato assegnato al servizio civile.

Le condanne non sono ancora esecutive. L'imputato più giovane si trova in detenzione preventiva da quando è stato arrestato, mentre il padre, pensionato AI, è attualmente a piede libero.

ats

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