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GINEVRAPoliziotti: "Minacciati di licenziamento"

29.01.15 - 15:47
Non hanno così partecipato allo sciopero dei dipendenti pubblici
Poliziotti: "Minacciati di licenziamento"
Non hanno così partecipato allo sciopero dei dipendenti pubblici

GINEVRA - Gli agenti di polizia ginevrini hanno rinunciato allo sciopero dello zelo che avrebbero dovuto osservare oggi nell'ambito della giornata di protesta dei dipendenti pubblici. Stando ai rappresentanti del personale, gli agenti in servizio stamani sono stati sottoposti a "forti pressioni". Un'affermazione contestata dalla capo della polizia Monica Bonfanti.

"Gli agenti sono stati dissuasi dal partecipare all'azione da ufficiali presenti stamattina in tutti i posti di polizia" ha affermato nel corso di una conferenza stampa il presidente del raggruppamento delle associazioni di polizia (GAP), Christian Antonietti. Gli agenti sarebbero pure stati minacciati di licenziamento. "Il personale vive ormai nel terrore", afferma.

Contattata dall'ats, la comandante della polizia Monica Bonfanti nega l'esistenza di minacce di licenziamento e afferma di aver semplicemente "ricordato ai subalterni che gli agenti in servizio devono obbedire alla gerarchia". Lo sciopero dello zelo - sottolinea - "non fa parte delle missioni affidate dai superiori gerarchici".

I sindacati avevano previsto di organizzare controlli stradali, durante i quali sarebbero state fornite spiegazioni agli automobilisti sull'azione in corso. Era anche previsto di distribuire loro un volantino e una barretta al cioccolato. Ogni agente in uniforme sarebbe stato accompagnato da un collega vestito in borghese.

Secondo Antonietti, la presenza di un agente in congedo era indispensabile per non trasformare lo sciopero in un'azione illegale: un poliziotto in servizio - precisa - non ha il diritto di distribuire dei volantini, di manifestare per strada in uniforme, nonché di "emettere messaggi politici".

L'odierna azione di protesta del personale pubblico ha per obiettivo di denunciare un progetto di nuovo modello salariale, nonché le restrizioni finanziarie previste dal preventivo 2015, che colpirebbero fra l'altro il settore sociale e l'insegnamento. I docenti delle scuole elementari e delle medie hanno previsto di incrociare le braccia nel pomeriggio.

I professori delle scuole post-obbligatorie, dal canto loro, hanno indetto uno "sciopero dei voti": i risultati ottenuti durante il primo semestre sono comunicati agli allievi soltanto oralmente e non per iscritto, ritardando in questo modo la consegna delle pagelle.

ats

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