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GRIGIONIInternamenti amministrativi, richiesta un'analisi

29.12.14 - 11:19
Internamenti amministrativi, richiesta un'analisi

COIRA - Il Governo grigionese vuole sottoporre a un'analisi storica "le basi che hanno portato a misure coercitive a scopo assistenziale" nel cantone fino al 1981. L'esecutivo retico ha approvato la pubblicazione del relativo concorso nel mese di febbraio 2015, indica una nota diramata oggi dalla Cancelleria dello Stato.

Si vuole fare maggiore chiarezza su una prassi delle autorità che era spesso sinonimo di grande sofferenza per gli interessati, si legge nel comunicato. Lo studio "deve permettere una valutazione fondata" delle misure delle autorità prima dell'introduzione, nel 1981, a livello federale, di una regolamentazione di diritto civile relativa alla privazione della libertà a scopo d'assistenza.

L'analisi delle basi contribuirà anche a elaborare e a rispondere in modo più competente alle richieste delle persone coinvolte, prosegue la nota.

Gli storici interessati possono candidarsi. Per la redazione di un rapporto l'esecutivo retico prevede un onere pari a un anno lavorativo per un collaboratore accademico. L'elaborazione dello studio sarà accompagnata da un "gruppo di progetto" presieduto dall'archivista di Stato Reto Weiss.

Il tema è d'attualità a livello nazionale. Lo scorso 5 novembre il Consiglio federale ha nominato una commissione di esperti incaricata di riesaminare la storia degli internamenti amministrativi disposti prima del 1981 e altri episodi di "questo fosco capitolo della storia sociale svizzera". Il suo lavoro dovrebbe concludersi nel 2018.

La nuova legge sulla riabilitazione degli internati amministrativi, che riconosce giuridicamente i torti inflitti alle vittime ormai ufficialmente riabilitate, è entrata in vigore il primo agosto. Il testo, oltre alla riabilitazione di chi è stato ingiustamente internato, prevede la realizzazione di uno studio scientifico per far piena luce sui fatti e impone alle autorità la conservazione dei dossier che riguardano le vittime, nonché il diritto a consultarli gratuitamente.

A favore delle vittime dei collocamenti coatti è stata lanciata anche una iniziativa popolare. Il termine per la consegna delle firme alla Cancelleria federale scade il primo ottobre 2015, ma lo scorso 23 novembre i promotori hanno annunciato di averne già raccolte oltre 110'000.

L'iniziativa "Riparazione a favore dei bambini che hanno subito collocamenti coatti e delle vittime di misure coercitive a scopo assistenziale (Iniziativa per la riparazione)" chiede alla Confederazione di istituire un fondo di 500 milioni di franchi per risarcire le vittime. Avrebbe diritto alle prestazioni chi ha "subito un pregiudizio diretto e grave a causa di queste misure".

Lo scorso aprile è già stato istituito un fondo di aiuto immediato per le persone più bisognose. I primi versamenti sono stati effettuati a partire da agosto e hanno finora raggiunto i tre milioni di franchi, distribuiti ad oltre 400 richiedenti, per un versamento medio di 8000 franchi, secondo quanto è stato annunciato proprio oggi a Berna.

In Svizzera, fino al 1981, decine di migliaia di persone sono state internate sulla base di una decisione amministrativa, senza decisione di un tribunale. Molte donne sono state sottoposte a sterilizzazione o costrette all'aborto, migliaia di bambini sono stati dati in adozione contro la volontà delle loro madri o collocati in istituti e costretti a lavorare senza remunerazione. Molte di queste persone vivono in condizioni di difficoltà finanziarie o psicologiche a causa degli abusi, delle umiliazioni e della stigmatizzazione di cui sono stati oggetto per decenni.

ats

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