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SVIZZERAOltre 110'000 firme depositate per gli ex bambini collocati

19.12.14 - 12:30
Oltre 110'000 firme depositate per gli ex bambini collocati

BERNA - Circa 200 ex bambini collocati coattivamente e vittime di misure coercitive hanno consegnato oggi alla Cancelleria federale 110'000 firme raccolte in soli 8 mesi a favore dell'"Iniziativa per la riparazione", indica in un comunicato odierno il Comitato interpartitico riunito attorno al promotore del progetto Guido Fluri. Il termine per la consegna sarebbe scaduto il primo ottobre 2015.

Il popolo sarà dunque probabilmente chiamato a pronunciarsi sulla creazione di un fondo di 500 milioni di franchi per le 20'000 vittime di misure coercitive a scopo di assistenza adottate prima del 1981. Avrebbe diritto alle prestazioni chi ha "subito un pregiudizio diretto e grave a causa di queste misure". Una commissione indipendente verificherebbe ogni caso singolarmente decidendo l'importo della prestazione, fissato in base alla gravità dei torti subiti.

Il testo prevede inoltre la realizzazione di uno studio scientifico riguardo a "questo capitolo oscuro della storia svizzera" e un pubblico dibattito sui torti subiti da bambini collocati coattivamente in istituti o famiglie, da persone internate sulla base di una decisione amministrativa oppure sottoposte a sterilizzazione o adozione forzata e da nomadi.

Questo risultato "è un segnale chiaro della popolazione fatta ai politici", afferma Fluri citato nel comunicato. "La maggior parte delle vittime è anziana e spesso vive in condizioni precarie, quindi ha urgente bisogno di aiuto e di assistenza".

Intanto, è stato sbloccato un fondo di aiuto d'urgenza. Cinquecento persone, vittime di misure coercitive, hanno sollecitato un aiuto finanziario immediato e alla fine di ottobre erano già state esaminate circa 300 domande. La priorità è data alle persone anziane, malate o che vivono in condizioni precarie.

I primi versamenti sono stati fatti in agosto. Gli aventi diritto ricevono un accredito unico di circa 8'000 franchi in media. In totale vi sono a disposizione tra i 7 e gli 8 milioni di franchi finanziati dai cantoni (5 milioni), da organizzazioni e da privati. Tale aiuto non è un indennizzo, ma un gesto di solidarietà alle persone che si trovano in condizioni di particolare bisogno.

L'ingiustizia è stata anche riconosciuta in una legge entrata in vigore il primo agosto scorso. Il testo permette tra l'altro alle persone che sono state affidate "per decisione amministrativa" di avere un accesso gratuito e facilitato al loro dossier dell'epoca. Finora, 500 persone si sono annunciate agli Archivi federali. La legge non prevede alcun indennizzo.

ats

 

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