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VALLESECaso Giroud, un passo verso l'incarico a Dick Marty

15.12.14 - 15:30
Il Gran consiglio vallesano ha approvato oggi l'entrata in materia di un decreto volto a remunerare l'ex consigliere agli Stati ticinese alla tariffa richiesta
Caso Giroud, un passo verso l'incarico a Dick Marty
Il Gran consiglio vallesano ha approvato oggi l'entrata in materia di un decreto volto a remunerare l'ex consigliere agli Stati ticinese alla tariffa richiesta

SION - Dick Marty potrebbe effettivamente condurre parte delle indagini relative alla vicenda del viticoltore Dominique Giroud: il Gran consiglio vallesano ha approvato oggi l'entrata in materia di un decreto volto a remunerare l'ex consigliere agli Stati ticinese alla tariffa richiesta.

In autunno, Marty è stato avvicinato dalla Commissione della giustizia (Coju) del parlamento vallesano per guidare l'inchiesta relativa ad una denuncia per abuso di autorità e infedeltà nella gestione pubblica presentata nei riguardi del consigliere di Stato Maurice Tornay, del capo dell'amministrazione fiscale vallesana, nonché del procuratore generale Nicolas Dubuis, sospettati di aver "favorito" il commerciante di vini.

La scelta di un esperto esterno si è imposta dopo la ricusazione dell'intero Ministero pubblico vallesano, nonché dei procuratori di Ginevra e Vaud, a causa dei procedimenti legati a Giroud condotti o in corso in entrambi i cantoni, aveva indicato in novembre la Coju.

L'ex procuratore pubblico ticinese - aveva precisato - si è dichiarato disposto ad accedere alla domanda della commissione, ma ha chiesto un compenso di 300 franchi l'ora, mentre la legge vallesana relativa alle retribuzioni delle autorità giudiziarie limita le retribuzioni a 500 franchi al giorno o 70 franchi l'ora.

Il PPD dell'Alto Vallese si è opposto oggi all'idea di modificare la legge in funzione dell'esperto. Il presidente della Coju Serge Métrailler ha sottolineato che soltanto due persone in Svizzera soddisfano tutti i criteri per quest'incarico: Dick Marty - contattato per primo - mentre la seconda ha rifiutato.

Malgrado le sue reticenze, il Gran consiglio ha votato l'entrata in materia con 82 voti favorevoli, 28 contrari e 15 astensioni. Il dibattimento relativo al decreto - che autorizzerà il parlamento a derogare alle tariffe legali - proseguirà domani.

ats

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