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"L'attacco alla poliziotta è stato tentato omicidio" La Federazione svizzera dei funzionari di Polizia denuncia la violenza degli atti avvenuti a Zurigo nella notte tra venerdì e sabato
ZURIGO - “Non vedevo una cosa simile da dieci anni”, con queste parole Mario Cortesi, portavoce della Polizia Municipale di Zurigo ha commentato l'inferno vissuto nella notte tra venerdì e sabato nelle vie del centro cittadino. Proprio nei primi anni 2000 Zurigo era stata teatro di manifestazioni violente simili a quelle della scorsa notte, in quegli anni i protagonisti erano i black blocs, attivisti di estrema sinistra.
In un comunicato, la Federazione svizzera dei funzionari di Polizia ha espresso costernazione davanti a questo “odio indiscriminato e distruttivo”. La FSFP denuncia la crescita di violenza verso le forze dell'ordine: “Gettare una torcia infiammata nell'abitacolo di una vettura deve essere considerato come un tentativo di omicidio”. La donna che era sulla vettura ne è uscita fortunatamente indenne.
La polizia ha infatti dichiarato di essere stata “deliberatamente attaccata” dai 200 manifestanti mascherati e armati di sbarre di ferro, bastoni e puntatori laser appartenenti alla sinistra autonoma. Il bilancio dato stamane dalle forze dell'ordine parla di sette agenti feriti, diverse auto e cassonetti incendiati, vetrine spaccate e negozi saccheggiati, per una ammontare di danni di alcune centinaia di migliaia di franchi. Quattro gli arrestati, persone di età compresa tra 24 ed i 36 anni: due sono svizzeri, uno del Liechtenstein e uno britannico. Non è stata data notizia di eventuali feriti tra i manifestanti.
L'obiettivo dei manifestanti è stato scritto sul sito indymedia: "Riprendiamo possesso della strada per dare un segnale di protesta contro il progressivo sfruttamento della città e la distruzione dei progetti alternativi".
