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CANTONESoldato ticinese fascista coinvolto in una rissa nel carnevale del 2013

07.06.14 - 10:20
Emergono nuovi dettagli sul passato del ticinese riabilitato nell'esercito dopo aver fatto ricorso al Tribunale amministrativo federale. Il portavoce dell'esercito: "Non lo vogliamo"
Foto d'archivio (Keystone)
Soldato ticinese fascista coinvolto in una rissa nel carnevale del 2013
Emergono nuovi dettagli sul passato del ticinese riabilitato nell'esercito dopo aver fatto ricorso al Tribunale amministrativo federale. Il portavoce dell'esercito: "Non lo vogliamo"

BERNA - Sta facendo parecchio discutere il caso di un giovane ticinese dichiarato inabile al servizio militare perché aveva tatuato un simbolo fascista sul corpo e poi riammesso sulla base di una sentenza del Tribunale Amministrativo federale, che ha accolto il suo ricorso. 

E mentre in Ticino la notizia è passata in sordina, in Svizzera Tedesca i media stanno dedicando ampio spazio al caso di colui che viene definito "il soldato neonazista". Il Blick ha parlato addirittura di indignazione popolare e si chiede, riportando la voce del popolo, come possa far parte dell'esercito svizzero un uomo che professa idee di estrema destra e porta un tatuaggio nazista . 

Nella motivazione della sentenza, si scoprono alcuni particolari rilevati dai media svizzero-tedeschi e definiti "scottanti". E' emerso, infatti, che negli scorsi anni l'uomo è stato coinvolto in un episodio violento. "Durante il carnevale del 2013 il signor A. - si legge nella motivazione del TAF - è stato coinvolto in uno scontro fisico nel quale i due accompagnatori di un ragazzo ubriaco - che lo ha provocato verbalmente e fisicamente - "gli sono saltati addosso". In tali circostanze, il signor A. ha sferrato un punto ad uno dei suoi aggressori, dopo essere stato dapprima attaccato. Tale episodio non ha avuto alcuna conseguenza giuridica. Se non per aver manomesso il proprio ciclomotore nel 2010, di fatto il signor. A. non è mai stato segnalato per altri reati".

Inoltre, stando al Blick, il giovane avrebbe pubblicato su Facebook una sua foto in cui si presentava a torso nudo e il pugno alzato". 

Nonostante i suoi trascorsi, che avevano portato lo stato maggiore di condotta a decidere per l'inabilità al servizio militare a causa dei potenziali pericoli causati dal suo comportamento, il Tribunale amministrativo federale non ha ritenuto sufficiente considerare il giovane inidoneo a possedere un'arma d'ordinanza.

Il giovane ha presentato ricorso ed ha avuto ragione. Il Tribunale amministrativo ha rilevato che il suo casellario giudiziale è immacolato, che la scazzottata di carnevale non ha avuto conseguenze penali e che "un semplice tatuaggio, anche se simbolo neonazista non basta per togliere il diritto di ricevere l'arma di ordinanza”. 

In tutti i casi la sentenza non è ancora definitiva e l'esercito svizzero ha ancora la possibilità di ricorrere.

Per l'esercito il giovane ticinese resta indesiderato. Lo ha fatto sapere il portavoce dell'esercito svizzero Christoph Brunner che, alla SRF, ha dichiarato: "Noi non lo vogliamo". 

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