L'iniziativa vuole permettere il rimborso delle IVG solo in rare eccezioni che concernono la madre, come in caso di stupro o grave pericolo per la salute della donna.
Il risultato odierno era scontato dopo che la commissione preparatoria aveva invitato il plenum per 11 voti senza opposizioni a respingere l'iniziativa.
La Camera ha anche rispedito al mittente (37 voti a 4) una proposta di rinvio in commissione presentata da Peter Föhn (UDC/SZ) - tra coloro che hanno lanciato l'iniziativa - affinché quest'ultima presentasse un controprogetto indiretto mediante una modifica della Legge federale sull'assicurazione malattia (LaMal) che limitasse il ricorso all'aborto.
A dire del "senatore" svittese, è necessario fare qualcosa per risparmiare sui costi sanitari. Vanno quindi depennate dalla LaMal tutte quelle prestazioni - come il cambiamento di sesso - non strettamente necessarie.
Secondo la Camera dei cantoni, accettare l'iniziativa avrebbe conseguenze sanitarie e sociali dannose per le donne coinvolte. Solo i più ricchi potrebbero infatti permettersi un'interruzione di gravidanza, mentre gli altri dovrebbero portare avanti la gravidanza loro malgrado, o rivolgersi a persone non qualificate.
Tutto questo non può essere giustificato dai magri risparmi previsti per l'assicurazione malattia (circa otto milioni di franchi, lo 0,03% delle spese totali). Il tasso di aborti in Svizzera è inoltre in calo ed è uno dei più bassi d'Europa.