La ministra delle finanze si è rallegrata del fatto che non ci sia stato bisogno di ricorrere al diritto di necessità né a clausole retroattive.
Il vantaggio del programma concordato con Washington è di avere un quadro chiaro all'interno del quale manovrare e di avere come riferimento un'unica autorità americana, ha detto stamane alla stampa la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf. Inoltre i dati riguardanti i clienti delle banche saranno trasmessi solo nell'ambito di una richiesta amministrativa "regolare". Vi sono tuttavia numerose questioni ancora aperte.
L'intesa pone infine delle scadenze temporali, ha aggiunto la ministra: senza questo programma la Svizzera avrebbe continuato ancora per anni a correre il rischio di incappare in procedimenti penali, con una conseguente instabilità della piazza finanziaria elvetica.
Inoltre senza queste chiare regolamentazioni i casi sarebbero finiti davanti ai più disparati tribunali americani: non è sicuro che una corte di Washington arrivi alle stesse conclusioni di una di New-York, ha spiegato la ministra.
Se una sola banca non fosse in grado di fornire agli USA i dati richiesti a causa di una sentenza emessa da un tribunale elvetico, ciò non metterebbe a repentaglio l'intero programma. La situazione potrebbe essere diversa qualora riguardasse un grande numero di istituti, ha affermato la Widmer-Schlumpf. In ogni caso anche da parte degli Stati Uniti è apparsa la chiara volontà politica di portare avanti questo programma con impegno e serietà, ha aggiunto.
Le regole riguardanti le multe - espresse mediante percentuali - erano già state previste nel mese di maggio; malgrado ciò, è attualmente del tutto impossibile avanzare una stima dell'ammontare che dovrà essere versato dalle Banche.