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BERNAGoverno respinge iniziativa USS sui salari minimi

16.01.13 - 13:23
Governo respinge iniziativa USS sui salari minimi
BERNA - Il Consiglio federale è contrario all'introduzione di salari minimi in Svizzera. Ha trasmesso oggi al Parlamento il messaggio con cui invita a respingere l'iniziativa popolare dell'Unione sindacale svizzera (USS) denominata "Per la protezione di salari equi". Il governo ha dunque confermato la decisione di principio del 4 luglio 2012 e non intende opporre un controprogetto.

Il testo chiede alla Confederazione e ai cantoni di impegnarsi in favore della promozione di salari minimi nelle convenzioni collettive di lavoro (CCL). Per i settori dove ciò non fosse possibile, propone l'introduzione di un salario minimo legale di 22 franchi all'ora. Ciò corrisponde a uno stipendio mensile di 4'000 franchi per 42 ore settimanali.

In una conferenza stampa oggi a Berna, il consiglio federale Johann Schneider-Ammann ha detto di condividere gli obiettivi dei promotori dell'iniziativa, ossia fare in modo che chiunque possa vivere degnamente del proprio lavoro. Tuttavia, egli ritiene che il testo non sia lo strumento adatto al raggiungimento di tale scopo. Secondo il governo, l'introduzione di un salario minimo nazionale obbligatorio rimetterebbe infatti in discussione i meccanismi che da decenni stanno alla base degli stipendi attuati in Svizzera.

Il ministro dell'economia ritiene inoltre che un salario minimo legale sarebbe nefasto per il mercato del lavoro e per "l'eccellente funzionamento del partenariato sociale", che rappresenta "una marcia in più per la piazza economica svizzera". Per i salari bassi e medi, i CCL rivestono una grande importanza. A suo avviso, se passasse l'iniziativa, il margine di manovra nelle negoziazioni e la responsabilità delle parti sociali diminuirebbero.

ATS
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