Il testo chiede alla Confederazione e ai cantoni di impegnarsi in favore della promozione di salari minimi nelle convenzioni collettive di lavoro (CCL). Per i settori dove ciò non fosse possibile, propone l'introduzione di un salario minimo legale di 22 franchi all'ora.
In una nota odierna, il Consiglio federale afferma di condividere gli obiettivi dei promotori dell'iniziativa, ossia fare in modo che chiunque possa vivere degnamente del proprio lavoro. Tuttavia, ritiene che il testo non sia lo strumento adatto al raggiungimento di tale scopo. Secondo il governo, l'introduzione di un salario minimo nazionale obbligatorio rimetterebbe infatti in discussione i meccanismi che da decenni stanno alla base degli stipendi attuati in Svizzera.
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