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BERNAAccordo fiscale con Germania: bocciatura ed eventuale compromesso

21.11.12 - 11:44
Accordo fiscale con Germania: bocciatura ed eventuale compromesso
BERNA - La Svizzera si prepara a raccogliere i cocci della convenzione sull'imposizione alla fonte con la Germania, che verrà quasi certamente bocciata venerdì al Bundesrat, ossia la Camera dei Länder tedesca. Berna ripone ora le speranze in un eventuale compromesso che potrebbe essere negoziato e raggiunto in dicembre. In caso di fallimento, ufficialmente non ci sono alternative nel cassetto.

Dopo che il Baden-Württemberg ha annunciato la settimana scorsa il proprio rifiuto della convenzione fiscale, nessuno dubita più della sua sorte. Maggioritaria nel consiglio che rappresenta i sedici Länder tedeschi, l'opposizione rosso-verde è in grado di infliggere una sconfitta alla coalizione al potere (CDU/FDP).

Un "no" il 23 novembre non segnerà tuttavia per forza un abbandono definitivo dell'accordo, che potrebbe essere ripescato dalla commissione di mediazione, organo chiamato a ricomporre i disaccordi tra le due Camere. Il Bundestag, ossia il Consiglio che rappresenta il popolo, ha infatti approvato l'accordo fiscale tra Svizzera e Germania il 25 ottobre scorso.

In Svizzera, teoricamente tutto è pronto per applicare un accordo con Berlino a partire dal primo gennaio prossimo. Unico neo: dopo il fallimento del referendum contro le convenzioni, l'Azione per una Svizzera neutrale e indipendente (ASNI) ha inoltrato ricorso al Tribunale federale, deplorando che una parte delle firme siano state inviate in ritardo alla Cancelleria federale.

A ogni modo, il fallimento dell'accordo con Berlino non impedirebbe l'entrata in vigore delle analoghe convenzioni concluse con Gran Bretagna e Austria. Metterà comunque in una posizione scomoda tutta la strategia elvetica per salvaguardare la piazza finanziaria, visto che il Consiglio federale fatica pure a raggiungere un compromesso in materia con gli Stati Uniti.

ATS
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