Cerca e trova immobili

SVIZZERAConfermato il sequestro di denaro a Sonko

19.10.17 - 12:00
Al momento dell’arresto gli erano stati confiscati 14’000 franchi
Confermato il sequestro di denaro a Sonko
Al momento dell’arresto gli erano stati confiscati 14’000 franchi

 

LOSANNA - Il Tribunale federale (TF) conferma il sequestro di denaro in contanti - circa 14'000 franchi - avvenuto al momento dell'arresto dell'ex ministro dell'Interno del Gambia Ousman Sonko, lo scorso 26 gennaio al centro per richiedenti asilo di Lyss (BE). L'uomo è sospettato di aver commesso crimini contro l'umanità.

Sonko aveva contestato la confisca dei suoi beni, spiegando che ne aveva bisogno per pagare l'avvocato da lui scelto, Philippe Currat, specialista di diritto penale internazionale. In una sentenza pubblicata oggi, il TF respinge questo reclamo, confermando una precedente decisione del Tribunale penale federale (TPF).

I giudici losannesi ricordano a Sonko che per difenderlo era stato designato un avvocato d'ufficio. Dopo che il Ministero pubblico della Confederazione è stato informato del mandato attribuito a Currat, quello del difensore d'ufficio è stato sospeso.

Secondo i giudici del TF, che si allineano su quanto sostenuto dal TPF, non si capisce perché un avvocato designato d'ufficio non possa tutelare efficacemente gli interessi dell'ex ministro gambiano. Secondo il TF, la non restituzione di questa somma non viola pertanto il diritto di Sonko ad essere difeso.

Comandante della guardia presidenziale gambiana nel 2003 e poi ministro dell'Interno tra il 23 ottobre 2006 e il 19 settembre 2016, Sonko si è rifugiato nel novembre dello scorso anno in Svizzera. Il 26 gennaio 2017 è stato arrestato a Lyss (BE), dove soggiornava in un centro di transito per richiedenti asilo, su denuncia di Trial, la Ong con sede a Ginevra che si occupa di lottare contro l'impunità per crimini internazionali.

Il 48enne africano è accusato di essere responsabile di atti di tortura commessi dalle forze di polizia e dal personale carcerario a lui sottoposti, oppure da gruppi ad essi legati, sotto il regime del presidente Yahya Jammeh.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE