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BERNAParrucchieri, il nuovo CCL tarda

18.10.17 - 11:11
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Parrucchieri, il nuovo CCL tarda

BERNA - Continua tra i parrucchieri la pressione al ribasso sui salari, sebbene i partner sociali abbiano raggiunto a maggio un accordo su un nuovo contratto collettivo di lavoro (CCL). La Segreteria di Stato dell'economia (SECO) tuttavia non ha ancora dichiarato l'obbligatorietà generale dell'intesa.

Tra i sindacati regna un forte malumore: «avevamo calcolato che il nuovo CCL potesse entrare in vigore nel quarto trimestre», ha indicato Véronique Polito, membro del comitato direttivo di Unia, la quale spera ora che le nuove disposizioni possano essere applicate al più tardi all'inizio del prossimo anno.

La nuova convenzione prevede aumenti in busta paga in funzione dell'esperienza professionale e una migliore protezione contro il dumping salariale. Ma per il momento niente si muove. «Coloro che non dispongono di una formazione riconosciuta non sono tutelati», secondo la sindacalista.

I saloni a basso prezzo, dove il taglio di capelli costa 15 franchi, non rispettano di certo i minimi retributivi. Salari inferiori ai 3'000 franchi non sono infrequenti, ma senza CCL non possiamo intervenire, afferma la rappresentante sindacale che denuncia una condizione di concorrenza sleale.

La libertà di commercio - stando a Damien Ojetti, presidente dell'organizzazione di categoria Coiffuresuisse - accentua il problema del dumping, visto che ognuno può mettersi sul mercato e dichiararsi parrucchiere anche senza un titolo di capacità professionale riconosciuto. Si aggiunge poi il fenomeno della cosiddetta "uberizzazione", con presunti autonomi che "affittano" un posto di lavoro presso un salone.

La richiesta di obbligatorietà generale è stata inoltrata a luglio alla SECO, che respinge le accuse di tirare le cose per le lunghe: non è infatti inusuale che l'operazione richieda diverse settimane, se non addirittura mesi, visti i complessi aspetti giuridici che bisogna regolare. Anche Damien Ojetti ritiene che si tratti semplicemente di un problema amministrativo, che verrà presto risolto: bisogna prevedere tempi di attesa varianti da tre a sei mesi.

Il nuovo contratto prevede per i lavoratori non qualificati una retribuzione minima iniziale di 3'350 franchi al mese, somma che sale a 3'800 franchi dopo quattro anni di attività. Per i parrucchieri diplomati il salario minimo, sempre dopo quattro anni, è fissato in 4'000 franchi, 200 franchi in più rispetto situazione attuale. Il nuovo CCL prevede pure un congedo paternità di cinque giorni e congedi di tre giorni in caso di malattia di un figlio. In Svizzera i lavoratori che operano nel settore sono circa 10 mila.

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