A rivelarlo è uno studio del Politecnico di Zurigo. In Ticino «non dovrebbe succedere, ma... »
ZURIGO / LUGANO - Un nuovo studio del Politecnico di Zurigo farà tremare le gambe a chi pensa di farsi un controllino dal dentista. Rivela infatti che più di uno specialista su quattro è pronto a trapanare e otturare anche se il paziente non ne ha alcun bisogno.
I ricercatori hanno mandato una persona con denti sani - secondo quattro esperti non aveva bisogno di alcun trattamento - a farsi visitare da 180 dentisti del canton Zurigo. In 50 le hanno proposto almeno un’otturazione. Uno addirittura sei.
«È cosa nota che i dentisti propongano davvero troppo in fretta trattamenti cari e inutili», dichiara a 20 Minuten la paladina dei diritti dei pazienti Margrit Kessler. Con la libera circolazione delle persone, spiega, «ci sono troppi dentisti». «I trattamenti inutili sono inaccettabili», sottolinea dal canto suo il portavoce della Società svizzera odontoiatri (SSO), Marco Tackenberg.
In Ticino «non dovrebbe succedere, ma… » - Anche l’Ordine dei medici dentisti del Cantone Ticino vede nell’alta concentrazione degli studi una possibile spiegazione a questo fenomeno: «È una cosa che non dovrebbe succedere, ma aumentando il numero degli operatori c’è chi cerca di proporre trattamenti non indispensabili, per riempire la giornata», sostiene il presidente Tazio Gada. La diffidenza, insomma, «ci sta», ma «come in qualsiasi settore» in cui un professionista propone i propri servizi. «La fiducia è sempre la base», sottolinea il responsabile. Il ruolo del dentista, spiega, è quello di proporre la soluzione migliore per il paziente. Quest’ultimo, dal canto suo, «è sempre libero di chiedere un secondo parere» soprattutto se ha a che fare per la prima volta con un determinato medico e deve fare un lavoro «più importante».
L’Acsi: «Alla fine è il consumatore a decidere» - Ma a chi bisogna credere se, in fin dei conti, a consigliarci è proprio il dentista che alla fine emette la fattura? «Il medico dovrebbe fornire informazioni sufficienti e adeguate in modo da condividere la decisione con il paziente», premette la presidente dell’Associazione consumatori e consumatrici della Svizzera italiana (Acsi), Evelyne Battaglia-Richi. «Il paziente, però, deve valutare per sé stesso se ha bisogno o meno di un determinato trattamento: se decide comunque di acconsentire a una prestazione non strettamente necessaria, è libero di farlo», spiega.
Il 30% di trattamenti inutili - L’Acsi non dispone di dati puntuali sulle cure non strettamente necessarie proposte dai dentisti nella nostra regione. La presidente dell’Acsi ricorda tuttavia che, nell’ambito della medicina generale, il tasso delle prestazioni che potrebbero essere evitate si attesta intorno al 30%, con picchi appunto nelle aree con alte concentrazioni di studi. In questa percentuale, però, rientrano anche trattamenti preventivi che in alcuni casi sono «utili» mentre in altri non lo sono. «La prevenzione è uno strumento di riduzione dei costi sanitari, ma deve essere mirata a determinati profili di rischio», precisa Battaglia-Richi. Familiarità, età e abitudini insomma contano nel valutare l’opportunità di un trattamento, anche per le cure odontoiatriche.
I dentisti ticinesi preparano un codice deontologico - L’Ordine dei medici dentisti del Cantone Ticino sta preparando un codice deontologico che sarà presentato in primavera e tratterà anche il tema dei rapporti fra medici e pazienti. Altro argomento d’attualità per la categoria è la pubblicità: «I colleghi che arrivano da altri Paesi hanno abitudini diverse in materia e bisogna mettere un po’ d’ordine nel settore», spiega il presidente Gada.
L’Acsi promuove una medicina più «intelligente» - Per lottare contro i trattamenti «inutili e potenzialmente pericolosi», in primavera è stata lanciata l’organizzazione mantello Smarter Medicine (“Medicina intelligente”), di cui Acsi fa parte. L’obiettivo dell’associazione, ispirata all’americana Choosing Wisely (“Scegliere saggiamente”), è proprio sensibilizzare medici e pazienti sulla necessità di discutere dell’opportunità di evitare trattamenti inutili e potenzialmente rischiosi. Per ogni disciplina, viene segnalata una “Top 5”, una lista dei cinque che più frequentemente lo sono.