Aumentano le procedure espulsione verso il nostro paese promosse dal governo tedesco: 1875 solo quest’anno
BERNA - Il 2015 è stato l’anno della migrazione: circa 40’000 persone hanno fatto richiesta d’asilo in Svizzera, tra 800'000 e 1,2 milioni in Germania. Dopo un’apertura iniziale la politica tedesca è cambiata, i confini sono controllati sistematicamente e le verifiche sui richiedenti si sono fatte più rigide.
Questo ha portato a un aumento delle procedure Dublino, ossia i casi in cui un migrante può essere rinviato nel paese da cui è entrato. Ed è così che anche la Svizzera sta sentendo questa pressione. Sono sempre di più, infatti, le persone rinviate nel nostro paese. Nei primi otto mesi dell’anno, come rivela la Nzz am Sonntag, sono state 1875. Stando ai dati della Segreteria di Stato per la migrazione si tratta di un aumento del 70% rispetto allo stesso periodo del 2016.
Ancor più marcato è l’aumento delle procedure accettate dalla Svizzera (+175%) e dei rimpatri effettuati (+185%). Per arrivare al termine della procedura, la Germania deve portare le prove secondo cui il migrante proviene dalla Svizzera, quest’ultima deve accertarne la validità. Se tutto ciò è fatto entro un termine di sei mesi, avviene il rinvio.
Tra i motivi dell’aumento anche un disegno legge promosso a febbraio dal governo tedesco per facilitare l’esecuzione delle misure. La maggior parte dei migranti respinti in Svizzera sono cittadini afghani, siriani ed eritrei. Quasi tutti rientrano nella procedura di Dublino perché hanno già fatto una richiesta d’asilo in Svizzera. Non è da escludere che per molti di loro, il nostro paese stia cercando, attraverso la medesima procedura, il rinvio in Italia.
Da inizio anno sono state quasi 4'000 le richieste verso la Svizzera da parte di tutti stati che aderiscono all’accordo. Ma solo 550 circa sono state eseguite. Ovviamente il trattato è reciproco, per questo la Confederazione ha inoltrato 5'800 richieste, espellendo quasi 1'600 richiedenti l’asilo, di cui 670 verso l’Italia.