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BERNA«No» all'Abolizione del canone Billag

25.09.17 - 18:16
Le associazioni dei giornalisti e dei media accolgono con soddisfazione il rifiuto del Consiglio nazionale all'iniziativa
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«No» all'Abolizione del canone Billag
Le associazioni dei giornalisti e dei media accolgono con soddisfazione il rifiuto del Consiglio nazionale all'iniziativa

BERNA - Il Parlamento raccomanda il "no" all'iniziativa popolare per l'"Abolizione del canone Billag" senza opporle un controprogetto. Dopo un lungo dibattito, iniziato due settimane fa e conclusosi stasera, il Consiglio nazionale ha deciso di allinearsi agli Stati. La destra svizzerotedesca, molto critica nei confronti della SSR, non è riuscita a convincere il plenum a imporre tagli al canone destinato all'azienda radiotelevisiva di servizio pubblico.

Il controprogetto indiretto, che chiedeva di tagliare almeno della metà i soldi del canone, è stato bocciato con 108 voti contro 70 e 2 astenuti. L'iniziativa è stata respinta più nettamente con 122 voti contro 42 e 15 astenuti.

Presto una votazione

Quest'ultimo testo, depositato dall'Associazione "No Billag" nel dicembre 2015 con 112'191 firme valide, prevede che la Confederazione non possa riscuotere canoni, né sovvenzionare o gestire emittenti radiofoniche o televisive. Se l'iniziativa venisse accettata, le attuali concessioni con partecipazione al canone verrebbero revocate senza indennizzo.

L'esito della votazione popolare, che potrebbe tenersi già il prossimo 4 marzo, solleva numerosi timori tra i difensori della SSR. Il "sì" di misura alla riforma del canone radio-tv nel giugno del 2015 ha fatto trapelare un certo malumore in seno alla popolazione. Secondo diversi parlamentari democentristi, ciò è dovuto all'arroganza e alla politicizzazione di quella che definiscono "radiotelevisione di Stato".

Attualmente il canone radiotelevisivo ammonta a 451,10 franchi per ogni economia domestica. Con la sua generalizzazione entro il 2019, la fattura dovrebbe diminuire a 400 franchi, mentre le imprese il cui fatturato supera i 500'000 franchi annui, sborseranno tra 400 e 39'000 franchi.

Canone a 200 franchi

L'iniziativa popolare "Sì all'abolizione del canone radiotelevisivo (Abolizione del canone Billag)" priverebbe il servizio pubblico di questa somma. Quale alternativa all'iniziativa una minoranza di destra proponeva di limitare il canone a 200 franchi per economia domestica ed esentarne le aziende.

Questo controprogetto diretto, già bocciato dalla commissione preparatoria con 15 voti contro 10, non ha convinto la maggioranza del plenum. A sostenerlo in aula sono stati soprattutto esponenti di UDC, Lega e MCG, nonché qualche liberale-radicale, come il presidente dell'Unione svizzera delle arti e mestieri Hans-Ulrich Bigler (PLR/ZH).

La SSR non è stata creata per diffondere serie televisive americane, il che può essere fatto anche da emittenti private. Deve concentrarsi sul servizio pubblico stricto sensu, ha affermato Gregor Rutz (UDC/ZH). Alcuni suoi colleghi di partito hanno inoltre denunciato un quasi-monopolio di Stato con un'offerta uniforme che impedisce alla concorrenza privata di esistere.

Una volta bocciato il controprogetto, una parte della destra ha allora sostenuto invano l'iniziativa popolare. Il consigliere nazionale Jean-François Rime (UDC/FR), che è pure presidente dell'Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM), ha per esempio già dichiarato che verrà condotta una vera campagna in favore del testo. A suo avviso, è inaccettabile che i titolari di un'azienda debbano pagare 200 milioni di franchi di canone.

No a uno smantellamento

La sinistra, il PPD e taluni parlamentari di centro-destra, romandi in particolare, non vogliono invece lanciarsi in un'operazione di smantellamento della SSR e del servizio pubblico radiotelevisivo. «Le conseguenze finanziarie sarebbero catastrofiche e la SSR dovrebbe chiudere numerose sedi a scapito delle regioni periferiche», ha sottolineato Martin Candinas (PPD/GR).

Anche le radio-tv locali ne patirebbero, ha sostenuto il suo collega Daniel Brélaz (Verdi/VD). A soffrirne saranno pure la qualità dell'offerta, il dibattito democratico, nonché la trasmissione di eventi sportivi, è stato rilevato.

Altri oratori hanno messo in guardia da uno smantellamento del servizio pubblico audiovisivo, perché si corre il rischio di affidare il suo ruolo essenziale di coesione nazionale ad aziende tedesche, francesi e italiane. Grazie a una perequazione interna alla SSR, le minoranze francofone e italofone ricevono una percentuale del canone proporzionalmente più elevata di quella che percepisce la Svizzera tedesca, hanno sottolineato vari oratori succedutesi alla tribuna tra il 14 settembre e oggi. Senza l'attuale ripartizione del canone non vi sarebbe più una radio-tv in lingua romancia, ha ammonito Duri Campell (PBD/GR).

"Berlusconizzazione"

Altri parlamentari hanno pure evocato una possibile "berlusconizzazione" e un serio colpo inferto alla produzione cinematografica svizzera. A loro avviso, la diversità culturale e linguistica è in gioco e si corre il rischio che i telespettatori paghino un conto salato per vedere le trasmissioni.

Vista l'offerta proposta dalla SSR, i 400 franchi di canone sono relativamente a buon mercato rispetto a un abbonamento a un giornale, ha dichiarato la consigliera federale Doris Leuthard, rivolgendosi al consigliere nazionale e caporedattore della Weltwoche Roger Köppel (UDC/ZH).

Insomma i toni cominciano a salire, lasciando presagire una campagna accesa in vista del voto sull'iniziativa. Prima della votazione, entro la fine dell'anno, il governo dovrebbe presentare un nuovo progetto della concessione rilasciata alla SSR. Dovrebbe inoltre sottoporre in consultazione una nuova legge sui media elettronici durante la primavera del 2018.

Campagna di votazione senza soldi del canone 
 
No a un finanziamento della campagna di votazione contro l'iniziativa popolare "Abolizione del canone Billag" con i soldi provenienti dal canone. Lo ha assicurato la responsabile del Dipartimento federale delle telecomunicazioni (DATEC) Doris Leuthard, facendo il punto a margine del dibattito al Nazionale dedicato alla SSR.

Dal profilo giornalistico, i media di servizio pubblico devono coprire un'eventuale votazione in maniera corretta ed equilibrata. Tutti gli argomenti devono essere presentati. Una denuncia può essere inoltrata qualora ciò non avvenga, ha precisato Leuthard in una risposta scritta a un quesito di Lukas Reimann (UDC/SG) durante la tradizionale "Ora delle domande".

La Società svizzera di radiotelevisione ha dal canto suo il diritto e il dovere di organizzare dibattiti pubblici. Spetta alle società regionali tematizzare l'iniziativa in diretta o partecipando ad altre manifestazioni. Questi interventi devono attenersi ai fatti ed essere trasparenti. Una mescolanza tra lavoro giornalistico e opinioni contro l'iniziativa sarebbe delicata e denunce potrebbero essere possibili.

La SSR non ha alcun budget separato da utilizzare per questa votazione. I costi saranno finanziati dalla voce "affari pubblici", che rappresentava nel 2016 400'000 franchi, ha precisato Leuthard a un altro quesito di Sylvia Flückiger (UDC/AG).

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COMMENTI
 

GI 6 anni fa su tio
Non è il canone che va abilito bensì la Billag che costa un patrimonio !!

Tato50 6 anni fa su tio
Risposta a GI
Infatti ha perso il mandato in un concorso pubblico perché un'altra agenzia ha fatto un'offerta di 54 milioni in meno. Mi sa che 50 percento del canone va a chi è incaricato di riscuoterlo, visto le cifre che girano.

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a GI
Infatti, io sono per l'eliminazione della billag (o qualsiasi ditta faccia il suo lavoro). Ma il nome di questa iniziativa é fuorviante visto che vuole l'eliminazione della ssr.

curzio 6 anni fa su tio
Risposta a pontsort
"... il nome di questa iniziativa é fuorviante..." Il nome ufficiale dell'iniziativa è "Iniziativa popolare federale 'Sì all'abolizione del canone radiotelevisivo (Abolizione del canone Billag)' " L'articolo costituzionale in votazione è: Art. 93 La Confederazione mette periodicamente all'asta concessioni per la radio e la televisione. La Confederazione non sovvenziona alcuna emittente radiofonica o televisiva. Può remunerare la diffusione di comunicazioni ufficiali urgenti. La Confederazione o terzi da essa incaricati non possono riscuotere canoni. In tempo di pace la Confederazione non gestisce emittenti radiofoniche e televisive proprie. Più chiaro di così, nulla di fuorviante. È sufficiente la capacità di lettura di livella da quarta elementare.

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a curzio
Va bene, allora a essere fuorviante é la campagna che fa leva su noBillag, quando invece é noSSR

curzio 6 anni fa su tio
Risposta a pontsort
Non è una campagna "NoSSR". Se la SSR ha i requisiti per ottenere la concessione, la otterrà. Però deve arrangiarsi a cercare i soldini necessari e non potrà più estorcerli ai cittadini.

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a curzio
Ma c'é veramente chi crede che la ssr sopravviva? Che poi in ogni caso dovrà essere privatizzata e ceduta (visto che poi la confederazione non potrà piu gestire reti radio-televisive), quindi in ogni caso non sara più SSR in quanto tale. E se proprio diciamo che é noCanone, ma in ogni caso non noBillag (che é solo il metodo di riscossione)

curzio 6 anni fa su tio
Risposta a pontsort
Personalmente (sottolineo: a titolo personale, mia opinione) la SSR e compagnia bella potrebbe anche non più esistere. La televisione così come lo è oggi è una cosa anacronistica. Ancora di più lo è l'obbligo di pagare un canone per un servizio che non voglio, che non ho richiesto e che non ne usufruisco. Non so quando è stata l'ultima volta che ho guardato un qualsiasi programma televisivo. Pensi che io corra a casa alle 20:00 per sedermi davanti al televisore per guardare uno che legge le notizie che ha scelto? Pensi che stia lì ad ascoltare il pollame che blatera in modo logorroico per sapere che tempo farà domani? O che io butti via il tempo per guardare un patetico giochino a premi? Dello sport non me ne frega niente, documentari e film li scelgo dal web (e li pago se mi interessano). Poi una parte del canone va a finire alle TV private! Bella roba! Una TV privata che viene finanziata con soldi pubblici? Facile fare business in quel modo! Tra l'altro, regolarmente i vertici della SSR si autocelebrano e si compiacciono dell'alto livello delle loro trasmissioni, dell'inestimabile valore dei loro programmi.... Bene... se i loro programmi hanno così tanto valore, che trasformino la SSR in una Pay-TV e ciascuno si paghi il programma che vuole vedere. Faranno soldi a palate!

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a curzio
A parte che il servizio comprende anche altri contenuti, e le notizie puoi vederle quando vuoi sul sito. Il canone serve per un servizio pubblico, quindi rivolto alla popolazione, sia che tu lo utilizzi o no. Altrimenti potremmo estendere il discorso a tutti i campi. Io pago per molte cose che non utilizzo e magari non utilizzero mai. Non ho figli eppure pago per la scuola, uso raramente l'auto e potrei farne a meno, eppure le strade le pago pure io, se vuoi continuo ma credo di essermi spiegato.

curzio 6 anni fa su tio
Risposta a pontsort
Un canone obbligatorio per finanziare una televisione statale è un modello anacronistico, non più al passo con i tempi e puzza di muffa. Oggi ci sono altri mezzi tecnologici per informasi, intrattenersi, ecc. Basta estorcere un canone per dare un posto di lavoro ai compagni di partito, ai parenti e agli amici e per distribuire poltrone a CORSI, comitati, ecc..

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a curzio
Per una realta della dimensione del ticino non riesco ad immaginare una gran fila per produrre trasmissioni con contenuti locali

curzio 6 anni fa su tio
Risposta a pontsort
Contenuti locali? C'è Teleticino!

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a curzio
Pure teleticino é finanziata col canone (6 mio su 8 mio). Puoi salutare anche lei visto che già cosi i pochi (seppur buoni) programmi vengono ripetuti allo sfinimento.

curzio 6 anni fa su tio
Risposta a pontsort
E sarebbe giusto così! Teleticino è una televisione PRIVATA ed è nata come tale. E come qualsiasi azienda privata, deve essere in grado di camminare con le proprie gambe oppure chiude baracca. Troppo comodo fare business privato con soldi pubblici! Ovviamente è solo una coincidenza il fatto che un noto politico che ha portato avanti la mozione per far spartire il canone anche tra le TV private sia casualmente anche il titolare di una TV privata...

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a curzio
Bene, quindi sparizione SSR, Teleticino, niente radio, niente servizi online annessi, .... Davvero un bel futuro. Chi non ha voglia di ingrassare varie aziende estere come upc non gli resta che andare a farsi una passeggiata dopo cena. Senza contare il migliaio e oltre di disoccupati che possono anche passeggiare tutto il giorno

curzio 6 anni fa su tio
Risposta a pontsort
Oggettivamente: tu trovi normale che una televisione PRIVATA incassi dei soldi pubblici (canone)? In quali altri paesi al mondo accade una cosa simile?

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a curzio
A me sembra ovvio che nessuna tv puo vivere di solo pubblicità in una realtà piccola come la nostra. Il finanziare anche tv locali (con una minima parte del canone) serve ad avere una maggiore diversità e va a favore della popolazione. Poi se non si vuole é una posizione che posso anche condividere ma rientra in un ripensamento del servizio pubblico, e non nella sua eliminazione come si vuole fare con questa iniziativa, che non solo non condivido ma non capisco nemmeno.

curzio 6 anni fa su tio
Risposta a pontsort
Seguendo la stessa logica, bisognerebbe finanziare la bottega di paese o l'osteria in piazza con i soldi delle imposte. Da soli non potrebbero stare in piedi e comunque offrono un servizio alla popolazione.

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a curzio
In alcuni comuni stabili di proprietà del comune sono dati affitti ragionevoli proprio per permettere l'esistenza di servizi alla popolazione ed evitare lo spopolamento, o vengono aiutati anche in altri modi. Ma questo é tutto un altro argomento. anche perché non ci sono negozi o ristoranti di proprietà del publico. Ma come detto la discussione sul finanziare o meno tv private é da comprendere in una riorganizzazione del servizio pubblico e non nell'eliminazione del pubblico a favore di un privato che si farà poi pagare a caro prezzo.

curzio 6 anni fa su tio
Risposta a pontsort
Il canone radio TV mi ricorda i tempi delle PTT, che facevano pagare uno sproposito le telefonate per coprire le perdite della spedizione dei pacchi.

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a curzio
Invece ora per compensare le perdite nella spedizione alzano il prezzo della spedizione e chiudono uffici postali nonostante la posta continua ad aumentare gli utili. Ripeto, un conto é riformare un servizio, un altro é distruggerlo del tutto per poi ritrovarsi con un pugno di cenere.

curzio 6 anni fa su tio
Risposta a pontsort
Ed è giusto così! Se devo telefonare a Zurigo, non devo più vendere un rene per pagarmi la bolletta. E se due volte all'anno devo inviare un pacchetto, pagherò il costo di spedizione. Ai bei tempi delle PTT, vivevo in un paesino di 150 abitanti con il suo bell'ufficio postale... con il buralista pagato profumatamente (con le mie telefonate!) come funzionario che passava le giornate a fare le parole crociate per far passare il tempo. E guai a disturbarlo se dovevi ritirare una raccomandata! Bei tempi!

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a curzio
Si, però ha subito una riforma graduale e non é stata eliminata (soprattutto non dall'oggi al domani) e continua a mantenere uno statuto di servizio pubblico e controllata dalla confederazione. Quindi non votata al solo lucro.

curzio 6 anni fa su tio
Risposta a pontsort
Non è stato graduale. Fino al 31 dicembre del 1997 era in vigore il "vecchio" sistema. Al 1° di gennaio, posta e Swisscom si sono divise e ciascuna ha dovuto camminare con le proprie gambe. Quindi... da un giorno all'altro e non è morto nessuno! E specialmente, se non voglio inviare dei pacchetti, non sono obbligato a pagare un canone. E non sono obbligato a pagare se non voglio avere un abbonamento al telefono.

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a pontsort
Che poi in ogni caso non pagavi nemmeno prima un canone, semplicemente hanno dovuto separare i conti. Qui si sta parlando di togliere la principale fonte ad una azienda che non avrà nessuna speranza di sopravvivere, e nemmeno di essere sostituita da un privato che faccia anche solo la meta di quello che offre la SSR

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a curzio
Non gli si é tolto di colpo il finanziamento, si é preteso una sempre maggiore copertura, ciò che ha portato a una sucessione di riforme e che sono ancora in atto seguendo i progressi della tecnica. Ma la cosa ha funzionato (a parte che il servizio continua a peggiorare) soprattutto perché il mercato é abbastanza grande per garantire una massa critica sufficiente. Non vedo come si possa sperare che vengano ancora prodotti programmi per una piccola realta, ma se ci si accontenta di prodotti pensati per altri mercati, allora va bene.

curzio 6 anni fa su tio
Risposta a pontsort
"...programmi per una piccola realta,..." Ecco un'altra assurdità del sistema attuale: una TV a diffusione nazionale con programmi per una piccola realtà.

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a curzio
La nazione é piccola, quindi la realtà non può che essere piccola..., oltretutto la presenza di tre regioni linguistiche impedisce la diffusione di un'unica programmazione spezzettando ancora maggiormente la realtà

curzio 6 anni fa su tio
Risposta a pontsort
Per le piccole realtà esistono le radio e TV locali: TeleBasel, TeleBärn, Teleticino....

87 6 anni fa su tio
Risposta a curzio
Sono d'accordo nel liquidare il canone radiotelevisivo in quanto anacronistico. A differenza delle strade che vengono pagate da chi le utilizza (benzina o biglietto del mezzo pubblico), il canone radiotelevisivo viene riscosso indistintamente da chiunque ipoteticamente possa percepire il segnale radiotelevisivo (hai la tv, spenta e non funzionante, paghi comunque). Per analogia, tutte le donne dovrebbero pagare una tassa sulle nascite in quanto potrebbero generare bambini. Come è stato detto, un'azienda si deve inventare da sola il modo di non affondare. Se io aprissi un'azienda, indipendentemente dal tipo di servizio offerto, non ho nessuno che mi mantenga con i soldi pubblici, forte del fatto che non ho alcuna simpatia con le facce di latta dei partiti politici. Se avessi un cuore compeltamente svizzero, probabilmente sarebbe nella mia natura abbassarmi e piegarmi ai favori politici. Si dice tanto che la politica italiana sia fatta di tanti "amici" (che non difendo e non seguo), ma anche la Svizzera non scherza su questo. Alla fine, passano i secoli ma le cose non cambiano: il carisma politico porta denaro solo e unicamente a chi nella politica ci sguazza; il cittadino ha solo le briciole.

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a curzio
Le quali sopravvivono grazie al canone....E comunque ci vuole anche qualcuno che si occupi di fornire alle diverse regioni contenuti di livello nazionale, altrimenti lo scalino dopo teleticno sarebbe euronews....

curzio 6 anni fa su tio
Risposta a pontsort
"...Le quali sopravvivono grazie al canone..." Le quali sono TV private ed erano finanziate dal mondo dell'economia. Poi, uno dei "imprenditori" titolare di una TV privata ha fatto passare la legge per intascarsi una fetta di canone. Bell'esempio di imprenditoria, di business, di libero mercato, di libera concorrenza... come spesso predicano. Motivo in più per abolire il canone! Volete fare gli imprenditori? Fatelo con i soldi vostri!

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a curzio
Mi sa che non c'é speranza che nessuno dei due cambi posizione. Tu vedi solo cose negative e preferisci eliminare tutto (anche se poi é tutto da dimostrare che poi si riesca a fare meglio), io che di cose positive ne vedo parecchie e preferirei che si usassero le energie per migliore quello che si ha senza distruggere tutto.

curzio 6 anni fa su tio
Risposta a pontsort
"...Mi sa che non c'é speranza che nessuno dei due cambi posizione. ..." Si dice che la speranza è l'ultima a morire. :-) Facciamo un compromesso: eliminiamo il canone obbligatorio. La TV della SSR la codifichiamo come fanno le Pay-TV. A chi interessa, si abbona e riceve la scheda per decodificare i programmi. Per calcolare l'ammontare dell'abbonamento prendiamo i costi, deduciamo gli introiti pubblicitari, le sponsorizzazioni e dividiamo l'importo rimanente tra il numero di abbonati. In questo modo si lascia la scelta al cittadino se abbonarsi o meno. A chi non interessa, non è obbligato ad abbonarsi. Chi invece interessa e ne fa uso, paga. Così siamo tutti contenti.

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a curzio
Il canone é finanziato anche dalle aziende, già senza di loro il canone come minimo raddoppierebbe....

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a curzio
Una via di mezzo sarebbe ridurre il canone tramite delle riforme (che sarebbero impossibili se si elimina tutto)

curzio 6 anni fa su tio
Risposta a pontsort
Una riforma per diminuire il canone? Sentiamo... cosa proponi?

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a curzio
Non sono ovviamente un esperto di televisione, ma visto che gli iniziativisti si sono dati la briga di lanciare un'iniziativa, avrebbero almeno potuto fare qualcosa di costruttivo, invece di proporre l'eliminazione tout court. Oltretutto avrebbero aumentato le probabilità di passare, così invece ho l'impressione che semplicemente non cambierà niente (spero di non sbagliarmi vista l'opzione) Comunque per cominciare si potrebbe integrarlo nelle imposte, già qualche milione risparmiato (ora dato ad aziende di riscossione). Per quanto riguarda la programmazione é più difficile trovare dove tagliare e non lo si può certo fare in 5 minuti. Ma un'altra possibilità sarebbe gestire il secondo canale (che sarebbe dedicato essenzialmente allo sport e repliche) insieme ai romandi con il doppio audio italiano/francese eliminando quindi un canale. Tra l'altro oltre per lo sport si adatterebbe per esempio a film italiani o francesi e trasmessi con il doppiaggio nell'altra lingua.

curzio 6 anni fa su tio
Risposta a pontsort
Integrare il canone nelle imposte sarebbe solo un camuffamento. Il principio non cambia.

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a curzio
Sarebbero comunque soldi risparmiati, e milioni non bruscolini.

curzio 6 anni fa su tio
Risposta a pontsort
"...Il canone é finanziato anche dalle aziende..." Fino a qualche anno fa, le aziende non pagavano il canone. Poi hanno imposto il pagamento del canone anche alle aziende. È pure aumentata la pubblicità sulle reti TV SSR. Eppure il canone non è diminuito! E comunque è un'altra porcheria! Come fa un'azienda a guardare la TV? Un'azienda ascolta la radio? Al massimo, c'è il dipendente che ha una radiolina sulla scrivania, ma il dipendente paga già privatamente il canone. E i costi delle aziende chi li paga? Giusto! Il cliente finale, pagando il prezzo del prodotto che acquista. Quindi... come cittadino pago il canone e poi quando compero uno yougurt pago anche una parte del canone che la Emmi ha dovuto versare. Estorsione legalizzata degna dei tempi della DDR !!!

curzio 6 anni fa su tio
Risposta a 87
Piazzano gli amici e parenti nei posti giusti della SSR, si lavano la bocca con termini come "concorrenza, indici di ascolto, qualità del prodotto, mercato televisivo"... e intanto ti mandano in casa i loro sicari per estorcere il pizzo per mantenerli.

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a 87
Le strade sono pagate anche con le imposte, e visto che la maggior parte delle strade non le uso, allora seguendo questo ragionamento perché dovrei pagare?

curzio 6 anni fa su tio
Risposta a pontsort
Se non hai un'auto, non paghi le imposte di circolazione, i dazi sui carburanti e neppure la vignetta autostradale. Per contro, se non hai un televisore, devi pagare in ogni caso il canone per un servizio che non usufruisci.

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a curzio
Pago comunque le imposte che vanno anche a finanziare le strade

curzio 6 anni fa su tio
Risposta a pontsort
Sai volare? Non cammini sulle strade? Mai messo piede su un marciapiede?

beta 6 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Sai Tato, che in aritmetica certi sono bravi a far comparire solo le cifre a loro favore . Quindi NO billag e che si guardino in un qualche pezzo di specchio . Sai ; cosa sono 54 milioni per esseri sopra naturali ? Buona giornata .

Tato50 6 anni fa su tio
Risposta a beta
Sei quelli hanno vinto l'appalto con 54 milioni in meno non oso pensare quali cifre ci sono in ballo per dare mandato per l'incasso. Non si potrebbero risparmiare questi milioni e magari abbassare il canone incassandolo tramite l'imposta federale come aveva suggerito qualcuno ? Facciamo come in Italia; lo metttiamo nella bolletta della luce e lo paghiamo ogni tre mesi ;-))

splugen 6 anni fa su tio
Risposta a Tato50
perché non come mediaset che si finanzia con la pubblicità ? qui si paga un canone (+ collegamento) e ci rifilano anche la pubblicità, ma per chi è un esperto contabile, quanto incassano ? NO al canone billag o chi per lei.

beta 6 anni fa su tio
Risposta a splugen
Bella risposta ! Ma si vede che in certi siti l'unico chiaror che vedono é quando é giorno e il sole spacca le ... pietre . Per il resto c'é solo nebbia e i profani devono solo tacere e sopratutto sorbire . Come scrive Tato, quì sopra, per esseri in cui il sapere straborda fuori dalla scatola cranica, riscuotere una tassa per la ricezione, sopra tutto per chi la usa , esempio con la luce, deve essere uno sforzo sovrumano da Nobel dei Nobel . Buona serata .

Meno 6 anni fa su tio
Risposta a splugen
Certo, Mediaset si finanzia con la pubblicità, e proprio per questo segue unicamente una strategia di mercato che non è così tanto interessata a trasmettere programmi di valore aggiunto (cultura, informazioni, approfondimenti) bensì programmi troppo spesso superficiali il quale obiettivo è accalappiare visioni e quindi soldi. È questa la televisione che vuoi per il futuro del Ticino?

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a splugen
Fai un rapporto pubblicità su RSI e su Mediaset e vedrai che Su Mediaset é almeno il doppio se non il triplo. Oltretutto devi considerare che il ricavo pubblicitario che si puo ottenere per una realtà dalle dimensioni del ticino é decisamente inferiore rispetto ad una realtà italiana.... NoCanone vuol dire affidarsi unicamente ad emittenti italiane.
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