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NEUCHÂTELBulat Chagaev assente in aula

25.09.17 - 10:14
L'ex presidente della squadra del Neuchâtel Xamax era stato condannato a tre anni di carcere, di cui la metà da espiare. La sentenza è attesa per domani alle 11
Keystone
Bulat Chagaev assente in aula
L'ex presidente della squadra del Neuchâtel Xamax era stato condannato a tre anni di carcere, di cui la metà da espiare. La sentenza è attesa per domani alle 11

NEUCHÂTEL - Bulat Chagaev, l'ex presidente della squadra di calcio del Neuchâtel Xamax condotta dall'imprenditore ceceno al fallimento, non si è presentato in aula oggi al processo d'appello tenutosi a Neuchâtel, come già aveva fatto in quello di primo grado. Il suo avvocato ne ha chiesto il proscioglimento. La sentenza è attesa per domani alle 11.

Secondo l'avvocato d'ufficio Dimitri Iafaev, la grande eco mediatica e l'opinione pubblica sfavorevole hanno pesato contro il suo cliente. Non si può condannare qualcuno perché è bizzarro, stravagante, nervoso o perché i suoi comportamenti e decisioni non sono piaciuti, ha proseguito il legale, chiedendo l'assoluzione su tutta la linea e un risarcimento per i torti subiti, in particolare i 117 giorni passati in cella. Nel caso di una condanna, ha auspicato una pena meno severa di quella inflittagli in primo grado.

Il 6 dicembre 2016 Chagaev era stato condannato a tre anni di carcere, di cui la metà da espiare, dal tribunale regionale del Litorale e della Val-de-Travers, che lo aveva processato in sua assenza in settembre.

L'imprenditore era stato riconosciuto colpevole di cattiva gestione, amministrazione infedele, tentata truffa e falsità in documenti, come pure di aver stornato l'imposta alla fonte. Reati connessi al fallimento del club calcistico neocastellano nel 2012, che ha lasciato un buco stimato durante il processo dall'accusa a 23 milioni di franchi.

Lo scorso 17 maggio, la Corte penale del Tribunale cantonale ha respinto la richiesta del ceceno di annullare la sentenza di primo grado, fissando il processo d'appello ad oggi. Chagaev, espulso dalla Svizzera nel 2013, ha contestato la sentenza e le conseguenze civili, affermando di essere stato condannato a torto in contumacia perché non si era presentato alla seconda udienza svoltasi davanti al tribunale regionale, mentre era presente alla prima udienza in agosto.

Nella sua lunga arringa di oggi, l'avvocato difensore ha negato qualsiasi intenzione delittuosa da parte del suo cliente nel fallimento dello Xamax. A suo avviso, Chagaev non era a conoscenza dell'eccessivo indebitamento del club quando lo aveva rilevato. L'imprenditore ceceno non riteneva dunque di fare spese esagerate, tanto più che disponeva di soldi suoi. Secondo il legale, a far precipitare lo Xamax nel fallimento è stato il rifiuto delle banche di accettare suoi fondi e l'interruzione, da parte degli istituti, delle relazioni bancarie. Chagaev non ha così più potuto convogliare in Svizzera denaro dall'estero.

Dimitri Iafaev ha anche messo in dubbio il fatto che il suo cliente sia all'origine di un falso documento della Bank of America. È possibile - ha sostenuto - che un'altra persona abbia deciso di produrlo.

Il procuratore generale Pierre Aubert ha chiesto da parte sua il mantenimento della pena di primo grado, a suo avviso non troppo pesante. Il pubblico ministero ha rammentato la consistenza delle somme di denaro in questione e ha sottolineato che non si è trattato di un'amministrazione infedele per semplice incapacità: Bulat Chagaev ha agito a suo avviso in modo del tutto egoistico e senza scrupoli.

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