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ZURIGOUn radicalizzato addetto alla sicurezza: «Si trattò di un unico caso»

25.09.17 - 06:50
Si era fatto crescere la barba e non parlava quasi più alle colleghe in aeroporto. Dopo il campanello d'allarme ecco arrivare il licenziamento
Keystone
Un radicalizzato addetto alla sicurezza: «Si trattò di un unico caso»
Si era fatto crescere la barba e non parlava quasi più alle colleghe in aeroporto. Dopo il campanello d'allarme ecco arrivare il licenziamento

ZURIGO - Chiunque voli dall'aeroporto di Zurigo Kloten in tutto il mondo deve, come è prassi, sottoporsi al controllo della polizia aeroportuale. La maggior parte di questi addetti alla sicurezza sono funzionari  civili senza un vero e proprio addestramento di polizia. La loro funzione è quella di controllare i bagagli e i viaggiatori, è il loro lavoro a determinare cosa – o chi – finisce per salire sulle centinaia di voli che ogni giorno decollano dalla pista svizzera.

Sì, ma cosa succede se il rischio arriva da uno di questi dipendenti? È il caso di un uomo licenziato due anni fa dopo aver dato segni radicalizzazione islamica. Stando a quanto riportato da 20 Minuten, l'allontanato si era convertito all'Islam dopo che lavorava già da diverso tempo a Kloten. A un certo punto aveva iniziato a portare la sua sua fede al lavoro: sfoggiando una barba lunga da salfita, ritirandosi sovente a pregare, e – ben più problematico – a non comunicare, né stringere la mano alle colleghe.

Stando a un questionario interno per la rilevazione preococe di possibili radicalizzati, l'interessato aveva totalizzato ben 8 punti sui 9 “critici” riportati. «È un caso unico», conferma il portavoce della Cantonale di Zurigo Marc Besson, «non era mai successo niente del genere prima d'allora».

E, a quanto pare, nemmeno dopo: stando alla polizia, infatti, una cosa del genere non si è mai più ripetuta. «Se oggi dovesse presentarsi un candidato con le medesime caratteristiche», continua Besson, «lo scarteremmo immediatamente».

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