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Quasi 3500 persone si sono riunite per manifestare contro il progetto, che richiederà oltre 15 anni di lavori
BIENNE - Circa 3500 persone si sono riunite oggi pomeriggio a Bienne (BE) per manifestare contro la circonvallazione ovest dell'A5, indicano polizia e organizzatori. Il corteo è sfilato lungo la via della stazione, caratterizzato dal suono di numerosi fischietti e sonagli.
La protesta si è svolta senza incidenti, rileva un giornalista dell'ats presente sul posto. Al grido di "Bienne debout" ("Bienne in piedi"), gli oppositori denunciano l'impatto del progetto sul tessuto urbano e chiedono che venga studiata un'alternativa «sensata». I manifestanti temono anche i disagi legati al cantiere che dovrebbe durare oltre 15 anni. Secondo i presenti, non è ancora troppo tardi per opporsi al progetto, che prevede la demolizione di centinaia di casa e l'abbattimento di 745 alberi.
«Si tratta della manifestazione più importante da oltre 20 anni a Bienne», rileva il responsabile del Dipartimento della sicurezza pubblica André Glauser.
La campagna contro la circonvallazione ovest da diversi mesi continua a crescere. Questo movimento di contestazione è rappresentato dal gruppo "Axe ouest: pas comme ça!" ("Asse ovest: non così!") che conta oltre 1700 membri. Una petizione contro il progetto lanciata da "Biel notre amour" ("Nostra amata Bienne") ha già raccolto quasi 8500 firme.
L'apertura integrale della circonvallazione, lunga circa 2,3 km, non è prevista prima del 2035 e i costi si aggirano intorno ai 2,2 miliardi di franchi. Quasi interamente costruita sottoterra, essa dovrebbe permettere di liberare i quartieri residenziali dal traffico d'agglomerato.
"Bienne debout" ritiene che il percorso è stato accolto senza il parere della popolazione. Il movimento non è contrario all'idea di una circonvallazione, ma non accetta il progetto presentato. Oltre 600 opposizioni sono state presentate al Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e della comunicazione (DATEC).
La pressione delle organizzazioni vuole spingere le autorità di Bienne a ritirare il sostegno al progetto, sperando che il Consiglio federale non imponga la realizzazione contro la volontà della Città. Tuttavia, la Confederazione non sembra essere disposta a garantire il sostegno finanziario per l'elaborazione di altre soluzioni, ha affermato il Consiglio federale rispondendo a un'interpellanza della consigliera nazionale Evi Allemann (PS/BE).
