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BERNAUn quinto degli operatori sociosanitari lascia presto il settore

22.09.17 - 13:49
È quanto emerge da uno studio pubblicato oggi dall'Istituto universitario federale per la formazione professionale (IUFFP) e dall'organizzazione mantello nazionale delle professioni sanitarie OdASanté
Keystone
Un quinto degli operatori sociosanitari lascia presto il settore
È quanto emerge da uno studio pubblicato oggi dall'Istituto universitario federale per la formazione professionale (IUFFP) e dall'organizzazione mantello nazionale delle professioni sanitarie OdASanté

BERNA - A cinque anni dalla conclusione del tirocinio, oltre un quinto degli operatori sociosanitari (OSS) abbandona del tutto il settore sanitario. Secondo previsioni, questa quota potrebbe salire al 25% dopo due ulteriori anni. È quanto emerge da uno studio pubblicato oggi dall'Istituto universitario federale per la formazione professionale (IUFFP) e dall'organizzazione mantello nazionale delle professioni sanitarie OdASanté.

Secondo lo studio, effettuato a livello nazionale su 2000 OSS diplomatisi nel 2011, a cinque anni dalla conclusione del tirocinio il 26% degli OSS sono ancora attivi nella professione appresa, mentre il 54% esercita una professione di livello terziario nel settore sanitario, per lo più nell'ambito delle cure.

In un convegno sul tema a Berna circa 200 specialisti hanno discusso delle principali sfide future derivanti da questi risultati. Da un lato occorre rendere più interessante l'idea di lavorare a lungo termine come OSS. Questa professione non deve quindi essere un lavoro dei sogni per i giovani soltanto come professione transitoria.

Dall'altro lato, ciò non deve limitare l'importante specializzazione professionale nella formazione superiore e nelle scuole specializzate. Pertanto, continua la nota, occorre trattenere nel settore sanitario un maggior numero di OSS formati, diminuendo il tasso di abbandoni.

Secondo gli esperti, è necessario attuare una strategia di formazione mirata e orientata al fabbisogno, e bisogna anche offrire una pianificazione della carriera, sostenendo il personale anche nella formazione continua. Le condizioni di lavoro devono poi essere flessibili, in modo da prevenire gli abbandoni.
 
 

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COMMENTI
 

xgold 6 anni fa su tio
Visto che che con l'intelligenza artificiale, si possono fare diagnosi molto migliori di quelle fatte, in media dai medici, agli operatori sanitari, con assistenza compiuterizzata, si dovrebbe dare maggiori responsabilità, oggi ogni decisione deve essere fatta da un medico, sovente stressato, il futuro: operatori sanitari con assistenza IA, anche come soluzione agli aumenti dei costi della salute!! PS. oggi chiunque con un gps può raggiungere con facilità qualsiasi indirizzo anche in una grande città, cosa quasi impossibile alcuni anni fa; similmente un bravo infermiere con il suo"gps" potrà fare il dottore.
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