Cerca e trova immobili

BERNALicenziamenti, Postfinance passa ai fatti

21.09.17 - 11:21
Una procedura di consultazione nell'ambito della riorganizzazione è stata lanciata oggi. L'azienda occupa attualmente 3500 dipendenti
keystone
Licenziamenti, Postfinance passa ai fatti
Una procedura di consultazione nell'ambito della riorganizzazione è stata lanciata oggi. L'azienda occupa attualmente 3500 dipendenti

BERNA - Aveva prospettato un taglio dell'organico nel novembre scorso, ora passa all'esecuzione: PostFinance avvia un vasto programma di risparmio e riorganizzazione, che comporta soppressione di impieghi, esternalizzazioni e riduzione dei contact center.

Il Blick, che rivela oggi la notizia, parla di provvedimenti che avranno conseguenze dirette per 460 persone in tutta la Svizzera. Contattato dall'ats Johannes Möri, portavoce della filiale della Posta attiva nei servizi finanziari, spiega che le misure decise sono quattro e che è stata avviata una procedura di consultazione.

In primo luogo vi è la soppressione di 45 impieghi in settori fortemente interessati dalla digitalizzazione e dall'automazione. L'azienda prevede che non vi saranno licenziamenti: «Il nostro obiettivo è puntare sulla fluttuazione naturale e sui pensionamenti anticipati», afferma Möri.

PostFinance riduce inoltre la superficie totale degli uffici - spariranno 2000 metri quadrati - e il numero dei contact center. Quelli di Kriens (LU), Münchenstein (BL) e San Gallo verranno chiusi; i loro compiti saranno assunti da quelli di Zofingen (AG) e Netstal (GL), che a questo scopo aumenteranno l'organico. Il provvedimento concerne 208 impiegati, a cui sarà quindi prospettato un posto in un altro cantone.

La terza misura riguarda l'esternalizzazione di 120 dipendenti attivi nell'elaborazione di documenti e ricevute. Dal primo marzo costoro non saranno più impiegati di PostFinance, bensì della filiale Swiss Post Solutions (SPS). «SPS offre a queste persone buone prospettive future», commenta al riguardo l'addetto stampa. A motivare l'azienda verso questo passo è il fatto che, con il progredire della digitalizzazione, il numero dei documenti cartacei sta nettamente diminuendo.

Quarto e ultimo intervento voluto dalla direzione è una valutazione della rete delle filiali. Si tratterà di chiudere al loro interno le zone poco frequentate dai clienti. Non è invece prevista la chiusura di una delle 42 filiali. Agli impiegati interessati da questa ristrutturazione sarà offerto un posto in un'altra struttura o una formazione per accedere a un impiego nel comparto della consulenza.

Perlomeno una parte delle misure annunciate oggi è già stata duramente criticata dai rappresentanti dei lavoratori. Il portavoce del sindacato della comunicazione Syndicom Christian Capocoel non ha esitato ha definire «uno scandalo» il progetto di esternalizzare impieghi.

A suo avviso PostFinance punta a ridurre i salari e ad aumentare la flessibilità, perché i dipendenti non si troverebbero più a sottostare al contratto collettivo di lavoro della Posta. Il sindacato intende lottare contro l'esternalizzazione per evitare che diventi un modello: il timore è infatti che quello annunciato sia solo il primo passo e che ne seguano altri in ulteriori settori.

Le comunicazioni odierne non giungono però come un fulmine a ciel sereno. Nel novembre 2016 il CEO di PostFinance Hansruedi Köng aveva informato i dipendenti che, per la prima volta nella sua storia, l'azienda avrebbe avuto bisogno di meno personale e che entro il 2020 vi sarebbe stato un taglio dell'organico. Non erano però state comunicate cifre al riguardo.

A differenza di banche concorrenti, la filiale della Posta non è autorizzata a investire i fondi dei clienti sul mercato dei crediti o in quello delle ipoteche. PostFinance sostiene perciò di essere più duramente toccata di altri istituti dai tassi negativi praticati dalla Banca nazionale.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE