Per gli esperti è colpa in parte dei media. I social facilitano la diffusione di contenuti ostili. In Svizzera 48 casi di razzismo in un anno
FRIBURGO - Gli atti ostili nei confronti dei musulmani sono in aumento in Svizzera. La Commissione federale contro il razzismo (CFR) ha organizzato oggi un colloquio pubblico discutere delle cause e tentare di individuare soluzioni.
Sono state presentate le conclusioni dei recenti studi sulle relazioni con i musulmani e l'immagine che hanno in Svizzera. Secondo gli organizzatori, l'ostilità è legata ai discorsi sull'islam nei media o in politica che amplificano alcuni aspetti religiosi.
«Il rifiuto è alimentato dal fatto che non hanno nulla a che vedere con i musulmani in quanto tali, ma con avvenimenti internazionali», ha spiegato Martine Brunschwig Graf, presidente della CFR, in un'intervista pubblicata dalla Liberté e da altri quotidiani romandi
Il consigliere federale Alain Berset, presente all'incontro odierno, ha messo in guardia dalla confusione fra islam e terrorismo. C'è una discussione legittima sui valori e i comportamenti ma c'è anche chi accusa i musulmani per le azioni che gli estremisti compiono in nome dell'islam, ha detto Berset.
I social, come Facebook, Twitter o Youtube, facilitano la diffusione di contenuti ostili ai musulmani. «Da anni i musulmani pagano questo tipo di propaganda che esaspera le emozioni, semina diffidenza e genera esclusione sociale», hanno aggiunto gli organizzatori.
Hansjörg Schmid, direttore del Centro Svizzero Islam e Società (CSIS), teme che l'immagine dei musulmani venga ridotta alla loro religione. I giovani musulmani in Svizzera vorrebbe essere visti come una parte dello stato e della società, ha aggiunto Martin Baumann, dell'università di Lucerna.
Per Martine Brunschwig Graf «non esiste una soluzione miracolosa». La creazione all'Università di Friburgo di un Centro Svizzero Islam e Società «che parla dell'islam e lo analizza in maniera scientifica» è un passo nella giusta direzione. Questo centro di competenze ha iniziato l'attività nel gennaio del 2015 ed è sostenuto dalla Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l'innovazione (SEFRI) .
La presidente della CFR ritiene anche che «formare degli imam in Svizzera permetta di trasmettere conoscenze sulle pratiche e la democrazia elvetica». Resta molto da fare inoltre per «migliorare la rappresentazione dei musulmani. Mancano ancora interlocutori a cui le autorità possono rivolgersi».
Stando al rapporto 2016 della Commissione, lo scorso anno sono stati censiti 199 casi di discriminazione razziale dai 26 centri attivi in Svizzera. Di questi 48 riguardano musulmani.
La giornata di conferenze è stata organizzata in collaborazione con il Centro Islam e Società e il centro di ricerca sulle religioni dell'università di Lucerna.