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SVIZZERASempre più persone necessitano di protezione

29.08.17 - 10:57
Rispetto al 2015 per i minorenni l'incremento è stato del 4,5%, e per i maggiorenni del 3,5%
Sempre più persone necessitano di protezione
Rispetto al 2015 per i minorenni l'incremento è stato del 4,5%, e per i maggiorenni del 3,5%

BERNA -  Nel 2016, il numero di persone che necessitavano di misure di sostegno da parte dell'Autorità di protezione dei minori e degli adulti (APMA) è aumentato. Rispetto al 2015 per i minorenni l'incremento è stato del 4,5%, e per i maggiorenni del 3,5%. Questi dati confermano l'evoluzione constatata a partire dal 1996.

È quanto emerge dalle statistiche della Conferenza per la protezione dei minori e degli adulti (COPMA) pubblicate oggi. Nei suoi cinque anni di esistenza l'APMA ha privilegiato soluzioni con i parenti.

L'anno scorso il numero di minori che necessitavano di aiuto è salito a 42'767 rispetto ai 40'629 dell'anno precedente (+2'138 casi). Per quanto riguarda il Ticino e i Grigioni, nel 2016 i ragazzi che hanno avuto bisogno di protezione sono stati rispettivamente 1'838 e 726.

L'evoluzione è simile per gli adulti: a livello nazionale il numero di persone maggiorenni interessate dalle misure di protezione è cresciuto da 85'963 a 89'605 (+3642 casi), si legge in una nota odierna. In Ticino e nei Grigioni, il numero di adulti che hanno fatto ricorso all'APMA si è attestato rispettivamente a 4'514 e 1'951.

Secondo il presidente della COPMA nonché presidente del Tribunale cantonale di Argovia, Guido Marbet, non si constata «alcun aumento massiccio o sproporzionato del numero di minori e di adulti protetti dall'istituzione dell'APMA». Quest'ultima «interviene in via sussidiaria laddove è necessario«, ha aggiunto Marbet.

Per esempio nel canton Vaud, l'anno scorso sono state aperte 5739 inchieste. Ma l'Autorità di protezione ha adottato una misura soltanto in 2942 casi, ciò che equivale a circa la metà dei dossier esaminati, ha rilevato la giudice presso il Tribunale cantonale vodese, Caroline Kühnlein.

In materia di protezione dei bambini, i tre quarti dei casi riguardavano la curatela, ossia una forma di assistenza prescritta dalla legge in favore di individui che non hanno la piena capacità. In questi casi, i genitori conservano la maggior parte dei loro diritti parentali, ma sono aiutati da un curatore per la presa a carico del bambino. Questo tipo di misura viene adottata per esempio in caso di conflitti legati al diritto di visita o qualora si fosse di fronte a una mancanza di capacità educativa.

I provvedimenti più gravi, quali il collocamento al di fuori della famiglia, concernevano invece soltanto circa il 10% dei casi. I collocamenti decisi dall'APMA e dalle autorità penali interessavano un terzo dei circa 18'000 bambini affidati a istituti o famiglie affidatarie. In due terzi dei casi, il collocamento viene deciso di comune accordo con la scuola o i genitori.

In materia di protezione degli adulti, l'81% delle misure concerneva delle curatele ad hoc: in questi casi un curatore accompagna, assiste o rappresenta la persona nel compimento degli atti giuridici quando quest'ultima non è in grado di farlo autonomamente o non può contare sull'aiuto del suo entourage.

I motivi invocati possono essere una debolezza legata all'età, problemi psichici o handicap mentali. Provvedimenti più vincolanti sono decisi soltanto nel 18% dei casi circa. Attualmente le misure prese sono maggiormente adattate alle persone interessate e più rispettose delle loro libertà, conclude la COPMA.

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