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ZURIGOStudenti ETH terzi al concorso "Hyperloop" di Los Angeles

28.08.17 - 16:27
Alla prova finale il modellino ha riscontrato problemi tecnici
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Studenti ETH terzi al concorso "Hyperloop" di Los Angeles
Alla prova finale il modellino ha riscontrato problemi tecnici

ZURIGO / LOS ANGELES - Con la loro capsula battezzata "Escher", gli studenti dell'ETH di Zurigo di Swissloop hanno raggiunto ieri a Los Angeles (USA) la finale e si sono piazzati al terzo posto del concorso "Hyperloop" per un sistema di trasporto superveloce indetto dalla società di Elon Musk, Space X.

Il capsula ("pod" in inglese) su scala ridotta è stata una delle tre - su 27 prototipi invitati a Los Angeles, scelti fra un totale di 1200 concorrenti- a superare tutti i test preliminari.

Alla prova finale, all'interno di un tubo sperimentale a bassa pressione di 1250 metri di lunghezza, il modellino ha però riscontrato problemi tecnici, raggiungendo soltanto una velocità di 40 km/h, ha reso noto oggi il Politecnico di Zurigo (ETH).

Il "pod" più veloce è risultato, con una velocità di 324 km/h, quello del team "WARR" della Technische Universität di Monaco di Baviera (Germania), davanti al gruppo"Pradigm" della Northeastern University (USA) e della Memorial University di Terranova e Labrador (Canada).

La capsula del team svizzero - formato da una cinquantina di studenti dell'ETH e di altre università - avrebbe dovuto raggiungere i 400 km/h, aveva affermato alla fine di luglio, prima della partenza verso la California, il giovane CEO di Swissloop, Luca Di Tizio.

Il concorso indetto da Musk, fondatore di Tesla e di Space X, dipende interamente dalla velocità: l'obiettivo a lungo termine è di essere in grado di trasportare persone e arrivare a coprire il tragitto tra Ginevra e Zurigo in 15 minuti, ad una velocità di 1200 km/h.

La strada è però ancora lunga. «Ci vorranno sicuramente ancora 20 anni, prima che potremo sederci in un Hyperloop», aveva affermato Di Tizio prima della partenza.

La sfida più grande nello sviluppo della capsula è stato in effetti il poco tempo a disposizione. Il team svizzero ha optato per una propulsione a gas freddo. L'aria compressa viene scaricata da un serbatoio e grazie a un magnete la capsula rimane sospesa all'interno del tubo. Un sistema «privo di emissioni e che non necessita di energia», aveva affermato Chris Timperio, direttore tecnico di Swissloop.

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