Mentre usano le toilette gratuite in massa, alcuni tenterebbero di rubare degli scatti della popolazione oriunda, assicura una bagnina
ZUGO - I turisti asiatici hanno scoperto Zugo. Ogni giorno nella cittadina della Svizzera centrale arrivano fino a otto autobus carichi di visitatori provenienti dall’estremo oriente. Tale afflusso, però, non è privo di effetti collaterali. Nei lidi, soprattutto.
Condotti dalle proprie guide, infatti, i gruppi si recano in massa al bagno Seeliken, ma non per fare il bagno. Approfittando del fatto che l’ingresso alla struttura è gratuito, i turisti ne usano le toilette: di colpo si formano così lunghe file davanti ai WC, spiega una bagnina alla SonntagsZeitung.
Sentita da 20 Minuten, la bagnina Tina Simeon conferma: «Arrivano in massa e cinque minuti dopo se ne vanno. Fotografano anche gli spogliatoi e lo trovano divertente. Dobbiamo prendere delle contromisure perché così non va. Noi gli spieghiamo a gesti che è vietato fare foto nel lido e loro lo capiscono e sono anche molto gentili». Secondo la bagnina, i turisti cercherebbero di immortalare dei "veri svizzeri", di quelli «primitivi», e importunerebbero così i bagnanti.
Il municipale ed ex direttore del Dipartimento del turismo Urs Raschle conferma che questo nuovo turismo di massa sta effettivamente generando delle lamentele: «Nel caso del lido una possibile soluzione sarebbe installare dei segnali aggiuntivi che ricordino che è vietato scattare fotografie», afferma.