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BERNA«Andate in vacanza in Turchia? Fate attenzione»

27.07.17 - 21:02
Il Dipartimento federale degli affari esteri ha pubblicato una serie di avvertimenti per i viaggiatori che si recano in Turchia. Invita alla prudenza e ricorda i rischi che si possono correre
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«Andate in vacanza in Turchia? Fate attenzione»
Il Dipartimento federale degli affari esteri ha pubblicato una serie di avvertimenti per i viaggiatori che si recano in Turchia. Invita alla prudenza e ricorda i rischi che si possono correre

ANKARA - Il 26 luglio del 2016 il presidente turco Erdogan, a seguito del tentato colpo di stato del precedente 15 luglio, ha dichiarato lo stato d’emergenza. Per questo motivo, spiega il Dipartimento degli affari esteri della Confederazione (DFAE) in un messaggio, alcuni diritti fondamentali sono stati sottoposti a forti restrizioni. Inoltre, arresti arbitrari nonché divieti di entrata e di uscita sono all’ordine del giorno. Una situazione che ha spinto Berna a pubblicare oggi un documento con alcuni consigli per i viaggiatori che volessero recarsi in Turchia.

Il DFAE mette in guardia i turisti svizzeri che intendono recarsi in Turchia: «Siate prudenti e prendete le distanze da qualsiasi tipo di manifestazione», soprattutto in considerazione delle ricadute politiche causate dal referendum dello scorso 16 aprile. Il Dipartimento ricorda anche gli attentati che hanno devastato il paese, precisando che il rischio è concreto.

Berna attira inoltre l’attenzione su un altro tasto sensibile, ricordando che ogni dichiarazione «che denigra lo Stato, le sue istituzioni o i suoi simboli è strettamente proibita». Ingiurie e insulti rivolti al presidente, al Governo, alla polizia, all’esercito, all’inno o alla bandiera sono punibili con una multa o una detenzione». Nemmeno le pubblicazioni su internet sono state risparmiate dalla censura: «Osservazioni critiche al governo pubblicate in rete o tramite i social network rientrano nelle infrazioni sanzionabili».

Infine, la Confederazione mette in guardia i cittadini muniti di doppio passaporto. «Le autorità turche considerano i cittadini con doppia cittadinanza come se fossero esclusivamente turchi, e quindi non sempre autorizzano l’intervento delle autorità consolari svizzere».

Un insieme di inquietudini che ha avuto un forte impatto sul turismo, in particolare da parte della popolazione elvetica. Nel mese di marzo le agenzie di viaggio hanno annunciato un calo del 60% delle riservazioni verso la Turchia. Inoltre, lo stesso Ministero del turismo turco lo scorso giugno aveva annunciato una diminuzione del 40% del numero di turisti stranieri nel paese rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

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