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BERNANuove misure contro le bombe radioattive

27.07.17 - 15:19
Dogane e aeroporti dall'inizio del prossimo anno dovrebbero essere dotati di moderni dispositivi di sicurezza per segnalare la presenza di “bombe sporche”
Nuove misure contro le bombe radioattive
Dogane e aeroporti dall'inizio del prossimo anno dovrebbero essere dotati di moderni dispositivi di sicurezza per segnalare la presenza di “bombe sporche”

BERNA - La Confederazione prende misure per far fronte al pericolo delle bombe "sporche", ovvero confezionate con sostanze radioattive. Dogane e aeroporti dall'inizio del prossimo anno dovrebbero essere dotati di moderni dispositivi di sicurezza per segnalare la presenza di materiali radioattivi.

«Gli apparecchi sono mobili e non occupano molto spazio. Inoltre potrebbero essere utilizzati anche in altri luoghi, ad esempio all'entrata di uno stadio di calcio o di una grande manifestazione», ha indicato oggi all'ats Emmanuel Egger, responsabile per le questioni nucleari al Laboratorio Spiez (situato nell'omonimo comune bernese) dell'Ufficio federale della protezione della popolazione (UFPP), confermando un'informazione della Neue Zürcher Zeitung (NZZ)

Il laboratorio dispone inoltre di un veicolo dotato di un apparecchio simile, che viene impiegato in collaborazione con la polizia e le autorità doganali per individuare eventuali contrabbandieri. Al momento non è previsto l'acquisto di altri dispositivi. Grazie ai due in dotazione, controlli integrali dovrebbero essere assicurati per cinque fino a sette anni, rileva Egger.

«L'idea è quella di impedire l'introduzione in Svizzera di una bomba sporca o di materiale radioattivo che potrebbe servire alla sua costruzione», sottolinea Egger. Una bomba "sporca" non è comunque una bomba atomica, ma un ordigno esplosivo che contiene sostanze radioattive che si disperdono nell'ambiente al momento dell'esplosione.

Nel caso di un attacco simile, il luogo contaminato deve essere temporaneamente evacuato e chiuso in modo da avviare il processo di decontaminazione, precisa l'esperto. «La durata di queste operazioni dipende dalle sostanze radioattive utilizzate e dalla loro quantità. Ma la decontaminazione può durare diversi mesi, o anche anni. Le conseguenze sarebbero soprattutto economiche».

Egger stima che «un tale attacco in Svizzera sarebbe possibile». Tuttavia nel mondo non si è finora registrato nessun attentato con bombe "sporche", anche se molti di questi sarebbero stati sventati dai servizi di intelligence.

«Un attacco con una bomba "sporca" è considerato terrorismo altamente tecnologico, poiché necessita di numerose conoscenze in materia. La tendenza attuale è piuttosto orientata al terrorismo lowtech». I recenti attacchi con furgoni lanciati contro la folla ne sono un esempio.

Il Laboratorio Spiez è l'istituto federale per la protezione NBC. L'obiettivo è di prevenire e lottare contro le minacce e i pericoli nucleari (atomici e radiologici, N), biologici (B) e chimici (C).

Sebbene il compito sia principalmente quello di misurare la radioattività sul terreno, il dipartimento di fisica ha recentemente ricevuto un mandato più legato alla sicurezza. Il laboratorio collabora attualmente con la polizia e le dogane per evitare che materiali radioattivi siano introdotti illecitamente in Svizzera.

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