Le ferrovie si chiedono se le regole vigenti siano ancora attuali. La valutazione potrebbe portare a un loro inasprimento
BERNA - Già oggi nella stazioni ferroviarie tedesche i fumatori possono accendersi una sigaretta solo in zone dedicate e opportunamente contrassegnate dei marciapiedi. Lo stesso destino potrebbe presto toccare anche agli appassionati di nicotina nostrani. Come conferma il portavoce delle FFS Reto Schärli, infatti, le Ferrovie federali stanno per lanciare un dibattito interno per capire se «i regolamenti relativi al fumo vigenti siano ancora attuali».
Al momento è vietato fumare solo sui treni, negli spazi chiusi e nelle stazioni sotterranee. Solo in febbraio un altro portavoce delle FFS assicurava che non era prevista alcuna estensione del divieto agli atri delle stazioni per esempio. In realtà, però, le ferrovie vogliono rivalorizzare questi spazi. Alla domanda “Come cambieranno le stazioni nel breve termine?”, il capo della gestione dell’ex regia federale risponde così scrivendo che i regolamenti relativi al fumo saranno oggetto di una «attenta valutazione». Di concreto, tuttavia, non c’è ancora nulla, precisa il portavoce Reto Schärli.
La Lega polmonare svizzera spera in un inasprimento delle regole: «Saremmo felici se il fumo fosse per esempio ulteriormente limitato sui marciapiedi e negli atri delle stazioni», dichiara la direttrice, Claudia Künzli. L’associazione, spiega, riceve regolarmente lettere e email da persone che si lamentano del fumo passivo nelle stazioni.
Nuovi divieti non porterebbero nessun vantaggio, controbatte invece Gregor Rutz, presidente di “Priorità libertà” e consigliere nazionale Udc. Un inasprimento non avrebbe senso, aggiunge: già oggi i divieti sarebbero eccessivi. «Si dovrebbe fissare il confine dopo il quale si può parlare di discriminazione dei fumatori», afferma.