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BERNA«Servono più soldi per l'esercito»

10.04.17 - 15:12
Il capo Philippe Rebord sostiene che i sistemi d'armamento debbano essere rinnovati e lancia un allarme: «Il servizio civile ruba sempre più spesso potenziali militari»
TiPress
«Servono più soldi per l'esercito»
Il capo Philippe Rebord sostiene che i sistemi d'armamento debbano essere rinnovati e lancia un allarme: «Il servizio civile ruba sempre più spesso potenziali militari»

BERNA - Il capo dell'Esercito Philippe Rebord vuole più soldi per le Forze armate. I 5 miliardi all'anno stanziati dal Parlamento non sono sufficienti a lungo termine, ha dichiarato oggi in conferenza stampa a Berna.

In occasione dei primi 100 giorni del suo mandato, Rebord ha segnalato l'artiglieria o i carri armati ormai vecchi. O si rinnovano i sistemi d'armamento, o si avranno delle carenze in futuro. Quale sia la somma adeguata per raggiungere gli obiettivi, ancora non è chiaro.

F/A-18 fino al 2025 - Chiara è invece la situazione degli aerei da combattimento: il Consiglio federale vuole prolungare la durata di vita degli F/A-18 fino al 2025. «Se il Parlamento boccerà questa idea, non ci saranno più Forze aeree», ha affermato Rebord. «I nuovi velivoli devono essere scelti entro il 2020», ha sottolineato. La priorità è comunque la riforma dell'esercito, che entrerà in vigore l'anno prossimo. «La fase di pianificazione è finita, ora si passa all'applicazione», ha spiegato ai media.

18'000 reclute all'anno - Il capo dell'Esercito si è dichiarato soddisfatto degli obiettivi precisi ricevuti dalla politica. Fra le altre cose, l'aumento della prontezza di intervento: in un lasso di tempo fra uno e tre giorni 8'000 militari equipaggiati devono essere pronti all'azione, ed entro dieci giorni 35'000.

Per raggiungere questo scopo servono 18'000 reclute all'anno, una cifra che potrebbe creare problemi: l'ultima scuola reclute è stata infatti completata solamente da 18'109 militi. In questo senso sono già state prese misure per evitare i numerosi abbandoni che si registrano nel primo mese di servizio. Il servizio civile, che sempre più spesso "ruba" potenziali militari, è invece affare della politica, ha detto Rebord.

Guerra elettronica - Un altro settore su cui lavorare è quello della guerra elettronica. L'Esercito sta creando una rete sicura totalmente indipendente, che dovrebbe essere completamente operativa nel 2023. Le competenze per un cyber-attacco sono ormai disponibili, anche se mancano le basi legali per sferrarlo. Nonostante l'importanza dei conflitti elettronici, le armi pesanti rimangono comunque fondamentali, secondo il capo dell'Esercito.

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