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BERNAPiù di 200 reati alla Reitschule in meno di 2 anni

03.04.17 - 12:08
Si tratta soprattutto di traffici di droga, atti di violenza, danneggiamenti e furti
Keystone
Più di 200 reati alla Reitschule in meno di 2 anni
Si tratta soprattutto di traffici di droga, atti di violenza, danneggiamenti e furti

BERNA - Da metà 2015 la polizia cantonale bernese ha informato il Municipio della città federale riguardo ad oltre 200 reati avvenuti nella zona della Reitschule, l'ex scuola di equitazione trasformata in centro culturale autonomo alternativo.

Si tratta soprattutto di traffico di droga, aggressioni con uso di violenza, danneggiamenti e furti. I casi sono documentati nei rapporti settimanali che la polizia da quasi due anni redige all'attenzione dell'esecutivo cittadino. Il consigliere comunale dell'UDC Henri-Charles Beuchat aveva chiesto di poterli consultare e oggi li ha resi pubblici.

Gestori non cooperativi - I rapporti riguardano il periodo dal 15 giugno 2015 al 16 gennaio 2017. Alcuni dei fatti riportati erano già noti. Non tutti hanno per forza a che fare con la Reitschule (nota anche come Reithalle), ma la polizia formula ripetute critiche nei confronti dei gestori del centro culturale autonomo. Il loro servizio di sicurezza interno - afferma - si è comportato a più riprese in modo "sgarbato, non cooperativo e ostacolante". Nel giugno 2016, per esempio, dopo un accoltellamento, si è rifiutato di consegnare l'arma del delitto, e anche in altri casi ha impedito alla polizia di raccogliere prove.

Le forze dell'ordine giudicano particolarmente insoddisfacente la situazione sul piazzale antistante la Reitschule, dove nei fine-settimana si riuniscono migliaia di visitatori. A causa dell'ambiente surriscaldato - affermano - un eventuale intervento è molto difficile e "la vita e incolumità stesse degli agenti sono messe in pericolo".

La polizia accusa inoltre "simpatizzanti degli ambienti di sinistra" di averle più volte impedito di intervenire per mettere le mani su spacciatori di droga. E denuncia diversi casi di attacchi contro veicoli in transito.

Secondo il consigliere comunale UDC Beuchat "i rapporti confermano l'incapacità dell'esecutivo cittadino bernese". Questo - afferma - non interviene per motivi politici. È ora dunque di togliere la competenza nel dossier al Municipio: il Cantone o la Confederazione "devono prendere in mano il timone", ha dichiarato all'ats.

Pomo della discordia destra-sinistra -La Reitschule è un complesso di stabili nei pressi della stazione ferroviaria costruito alla fine dell'Ottocento. Negli anni '80 del Novecento, ai tempi dei disordini giovanili, venne rivendicata come centro autonomo: occupata nel 1981, fu sgomberata con la forza l'anno seguente. Nel 1987 iniziò infine la sua attività come polo culturale.

Per i suoi sostenitori, tra cui figura la maggioranza rosso-verde che governa la città federale, la Reitschule è un importante tassello della cultura alternativa, non solo cittadina. L'opposizione borghese, in particolare l'UDC, la considera invece una zona fuorilegge nel pieno centro di Berna e una base logistica per gli autonomi di estrema sinistra che ogni tanto mettono a soqquadro la città.

I Giovani UDC hanno consegnato un anno fa una iniziativa popolare cantonale volta ad ottenerne la chiusura. Il testo chiede di sanzionare, nell'ambito della perequazione finanziaria intercantonale, quei comuni che ospitano "impianti o stabili" notoriamente pericolosi per la sicurezza e l'ordine pubblico, tagliando loro parte dei fondi perequativi. Lo scorso 21 marzo il Gran Consiglio, seppure a maggioranza borghese, l'ha però invalidata, ritenendo che l'iniziativa violi i principi dell'uguaglianza giuridica e dell'autonomia dei comuni.

Nella città di Berna ci sono già state cinque votazioni popolari sul tema Reitschule. Finora i cittadini si sono sempre opposti alla sua chiusura.

 

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