È boom di incidenti fra altalene e scivoli, gli esperti: «I bambini non sono più abituati a giocare fuori»
ZURIGO - Altalena, bilzo-balzo e scivolo. Che gran divertimento! Si ma anche che capitomboli e che male, soprattutto se mamma e papà non stanno attenti perché guardano il cellulare. Stando all'Ufficio prevenzione infortuni (Upi), dal 2010 al 2013 gli incidenti al parco giochi sono aumentati di 560 unità (ovvero del 5%). Fra le parti più interessate la testa e il torace.
Per avere un ritratto più attuale del fenomeno possono essere utili i medesimi dati austriaci che presentano un esplosione dal 200% fino al 300% (a dipendenza della fascia d'età) nel periodo che va dal 2008 al 2015.
Ma come mai questo boom? Stando al suddetto studio, è colpa degli smartphone. Durante un esperimento che ha coinvolto 400 coppie il 42% è risultato «troppo distratto da messaggini e social». Basta poco perché il tutto si traduca... in bua: «Due secondi è quanto ci vuole perché un dito si impigli in un'altalena», conferma il medico austriaco Othmar Thann.
Non è proprio della stessa opinione l'agenzia bernese SpielRaum: «In realtà i piccoli di solito sono ben monitorati», spiega il responsabile Dres Hubacher, «solo che escono molto poco all'aria aperta e sono meno capaci di gestire il rischio e il proprio corpo. Sono meno forti e meno agili».
Per l'Upi la sicurezza assoluta non esiste: «Stiamo parlando di bambini, piccoli pericoli ci sono sempre», commenta il portavoce Nicolas Kessler che ribadisce l'importanza di prestare sempre attenzione: «Le più pericolose e frequenti sono le cadute, i campi da gioco svizzeri comunque sono da considerarsi sicuri. Seguono rigidamente uno standard internazionale».