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BERNAStrage di Berlino, l'arma conduce in Svizzera

18.01.17 - 15:06
Fu importata legalmente nei primi anni 90. Le indagini non hanno evidenziato per ora legami fra Amri e persone o istituzioni elvetiche
Strage di Berlino, l'arma conduce in Svizzera
Fu importata legalmente nei primi anni 90. Le indagini non hanno evidenziato per ora legami fra Amri e persone o istituzioni elvetiche

BERNA - L'arma utilizzata dal presunto attentatore di Berlino, Anis Amri, il 19 dicembre è stata importata legalmente in Svizzera agli inizi degli anni Novanta, rende noto un comunicato odierno del Ministero pubblico della Confederazione (MPC) e dell'Ufficio federale di polizia (fedpol).

Questa la risposta svizzera a una richiesta avanzata dall'ufficio anticrimine tedesco (Bundeskriminalamt, BKA) volta a raccogliere informazioni sull'arma utilizzata dall'attentatore.

Si tratta dell'unica traccia dell'arma in Svizzera, con la quale Amri ha sparato all'autista del camion utilizzato poi per travolgere le persone al mercatino di Natale causando una strage.

Assente dai registri cantonali - Tale arma «non figura nei registri cantonali delle armi», scrive il MPC, ma all'epoca non esisteva ancora una legislazione nazionale sulle armi. Fedpol non è a conoscenza del percorso successivo.

Sono ancora in corso - si legge nel comunicato - ulteriori accertamenti in relazione all'attentato di Berlino. Il procedimento penale contro ignoti, aperto dal MPC sulla base di informazioni provenienti dall'estero, prosegue.

In questo contesto «sono effettuate verifiche sui dati di contatto esistenti correlati ad Anis Amri». Il presunto attentatore è morto durante un conflitto a fuoco con la polizia italiana a Sesto San Giovanni, nel Milanese. Nel corso di un normale controllo stradale in piazza I Maggio, intorno alle 3 del 23 dicembre, Amri ha estratto una pistola e sparato agli agenti di una volante che hanno risposto al fuoco uccidendolo.

Per ora nessun legame con la Svizzera - «Finora le indagini non hanno evidenziato indizi concreti su eventuali legami dell'attentatore con persone o istituzioni in Svizzera», si legge ancora nel comunicato.

Lo scambio di informazioni in materia di polizia al di fuori di un procedimento penale o di una procedura di assistenza giudiziaria, pendenti compete a fedpol. Rientrano ad esempio in tale categoria gli accertamenti, svolti nel quadro della cooperazione di polizia, sugli spostamenti dell'attentatore, le attività logistiche o l'arma utilizzata.

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COMMENTI
 

Monello 7 anni fa su tio
..Ora dobbiamo attenderci le classiche seghette die nostri socialisti in merito al possesso di armi !!

GI 7 anni fa su tio
strano che finora il nostro Paese non era coinvolto.....tra un po' scopriremo che il bisnonno ha lavorato in cucina nel mensa del cantiere del Gottardo a Göschnen tra febbraio e metà marzo del 1868 quando venne cacciato per manifesto carattere rivoluzionario .....

interceptors 7 anni fa su tio
In quei anni, le armi corte erano possedute solo da collezionisti e forze di polizia e esercito. Il mercato nero per contro pullulava di tutti i tipi di arma.....un ammonimento a chi vorrebbe togliere il diritto di acquisire/detenere un'arma legalmente!
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