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SVIZZERAQuando si finiva in carcere perchè non si aveva uno stipendio fisso

18.01.17 - 14:22
Accadeva fino al 1981. Migliaia di persone sono state incarcerate abusivamente per pigrizia, alcolismo, dissolutezza e infrazioni di poco conto. Uno studio smaschera la detenzione abusiva
Quando si finiva in carcere perchè non si aveva uno stipendio fisso
Accadeva fino al 1981. Migliaia di persone sono state incarcerate abusivamente per pigrizia, alcolismo, dissolutezza e infrazioni di poco conto. Uno studio smaschera la detenzione abusiva

BERNA - Da metà Ottocento e fino al 1981, decine di migliaia di persone sono state incarcerate abusivamente per "pigrizia", "alcolismo", "dissolutezza" e "infrazioni di poco conto". Di questa pagina della storia svizzera si sta occupando dal 2014 una commissione di esperti indipendenti, che oggi ha stilato un bilancio provvisorio, dal quale emergono grosse differenze cantonali, così come disparità fra città e campagna.

Finiva in carcere chi viveva in modo non conforme alle abitudini dell'epoca e non aveva uno stipendio fisso, ha spiegato davanti alla stampa a Berna Jacques Gasser, psichiatra dell'Università di Losanna e membro della commissione.

Prostitute, alcolizzati e differenze cantonali - Nei periodi di crisi economica o di guerra il ricorso a questa pratica aumentava e ne hanno fatto le spese gruppi interi di popolazione: prostitute e alcolizzati fino agli anni '50, tossicomani dagli anni '60, oltre a vagabondi e mendicanti. Dai primi risultati "costatiamo enormi differenze fra cantoni", ha proseguito Gasser. In alcuni casi, come nel canton Vaud, venivano incarcerate prevalentemente le donne, quelle che praticavano la prostituzione o avevano avuto figli fuori dal matrimonio.

Altrove - come a Neuchâtel - erano invece gli uomini a finire in prigione più spesso, ha aggiunto Anne-Françoise Praz, storica dell'Università di Friburgo. Ci sono grosse differenze anche tra città e campagna. Nelle prime l'alcolismo era considerata una malattia psichiatrica, nelle seconde questo termine designava i senza lavoro.

Alcuni cantoni avevano leggi specifiche in materia, votate dal popolo, come Vaud e Zurigo, altri no, come Ginevra o Friburgo. Ma questo non impediva alle autorità di questi ultimi di incarcerare persone facendo capo ad altre leggi, come quella contro l'alcolismo.

I criteri: pericolosità e curabilità - I criteri per decidere la detenzione andavano dalla pericolosità di un individuo alla sua curabilità, ha rilevato ancora Gasser, secondo cui sono domande che ci poniamo ancora oggi.

Ciò ha portato a veri e propri traumi, come evidenziano le discussioni condotte con molte vittime, ha da parte sua sottolineato lo storico basilese Martin Lengwiler. Alcuni sono stati incarcerati per anni assieme a criminali condannati dalla giustizia.

Una ricerca da 10 milioni - Le ricerche in questo ambito, alle quali lavorano trenta persone a tempo parziale, proseguiranno. Il budget è fissato a 10 milioni di franchi. La commissione intende presentare uno studio alla metà del 2019, ha annunciato il suo presidente, l'ex consigliere di Stato zurighese Markus Notter. Sono inoltre previste pubblicazioni.

Anche il Fondo nazionale svizzero intende esaminare questa pagina di storia, concentrandosi tuttavia sui bambini collocati contro la volontà delle loro madri in istituti o costretti a lavorare senza remunerazione presso contadini. Questo programma di ricerca dovrebbe iniziare in primavera. Anche in questo caso il budget è di 10 milioni di franchi.

Berna ha chiesto scusa - Negli ultimi anni sono stati fatti sforzi per riabilitare le vittime. La Confederazione ha creato un fondo di aiuto immediato. La consigliera federale Simonetta Sommaruga ha chiesto scusa a nome del Consiglio federale e una legge che riconosce queste ingiustizie è entrata in vigore nel 2014.

Il prossimo primo aprile questa sarà sostituita da un’altra normativa, che contempla ricerche scientifiche e un fondo di 300 milioni di franchi. Alle vittime ancora in vita - tra le 12'000 e le 15'000 - andranno tra i 20'000 e i 25'000 franchi.

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COMMENTI
 

francox 7 anni fa su tio
I senza lavoro in prigione! Oggi ci vorrebbero innumerevoli penitenziari nuovi. Naturalmente con secondini frontalieri.

Voodoochile 7 anni fa su tio
le pittoresche tradizioni svizzere tanto care all'UDC

Giorgio8989 7 anni fa su tio
a tutti quelli che hanno deriso il metodo turco per la cattura del terrorista di istambul...sveglia gente goadiamo ancora di oro e preziosi sotratti durante la seconda gierra mondiale...questo della prigionia e niente confronto a quello che ancora si sà, ma nessuno parla..!!

lo spiaggiato 7 anni fa su tio
LIBERI E SVIZZERI... aha aha aha aha aha aha aha aha se non lavoravi, zac... in galera!...

SosPettOso 7 anni fa su tio
Risposta a lo spiaggiato
Si dice "se non lavoravi" ma significa "se non avevi soldi"...

Bacaude 7 anni fa su tio
Ragazzi ma siamo matti? fare i conti con la storia? Non scherziamo! In passato tutti avevano un lavoro, non c'erano stranieri, tutti stavano bene, erano felici e avevano villetta e praticello...
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