Alla faccia di Mastechef, e chi ci rimette sono proprio i più giovani. Gli insegnanti: «Non distinguono un frutto maturo da uno acerbo»
ZURIGO - Mamma è veg e si mangiano seitan e quorn, papà non c'ha voglia e nel piatto ecco la pizza precotta, la nonna è stanca e per pranzo insalata mista in busta col tonno in scatola. Questa è la realtà culinaria di molti giovanissimi svizzeri e il motivo per cui – confermano Aldi, Coop, Denner e Migros – si vendono sempre più cibi già pronti.
Per imitazione i ragazzi, se devono fare mangiare da sé, scelgono proprio quei prodotti: «I giovani acquistano soprattutto cibi già pronti come i nuggets di pollo o le pizze», conferma la dietologa Stefanie Bürge, «ma non disdegnano nemmeno i prodotti più sani a base di verdura a patto che si possano consumare al volo».
Ma perché a casa non si cucina più? «Perché spesso e volentieri i genitori lavorano tutto il giorno e, alla sera, non ce la fanno. Non ci sono né tempo né energie». Il risultato? «I ragazzi non sanno nemmeno come si affetta una cipolla», spiega Bürge, «è un peccato perché coinvolgere i ragazzi nella preparazione dei pasti è una fase importante per la loro crescita».
E lo dicono anche gli insegnanti che alle medie si cimentano nelle lezioni di Educazione alimentare: «Sono sicuramente meno capaci che in passato», commenta la segretaria generale dell'Associazione svizzera degli insegnanti Lch, «molti non sanno nemmeno distinguere se un frutto è maturo o meno».
Ma non tutto è perduto: «Dipende ovviamente da studente a studente: ci sono quelli più intraprendenti che usano internet per cercare ricette, capire come si lavano e tagliano alcuni vegetali e come funziona la strumentazione», commenta Kathrine Balsiger sempre di Lch.
Una maggiore dimestichezza con i fornelli influisce positivamente anche sulla salute: cucinando si impara a mangiare in maniera più sana. «Un buon rapporto con il cibo è fondamentale per evitare lo sviluppo di disturbi almentari», conferma Sabine Knoesels dell'Ufficio di consulenza genitori di Basilea Città.
E voi, cosa mettete in tavola?