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LUCERNAI giovani svizzeri musulmani interpretano la fede individualmente

17.01.17 - 11:20
Secondo i ricercatori, l'influenza di imam e predicatori è meno importante del previsto
I giovani svizzeri musulmani interpretano la fede individualmente
Secondo i ricercatori, l'influenza di imam e predicatori è meno importante del previsto

LUCERNA - I giovani svizzeri musulmani sembrano poco inclini a orientarsi verso imam nelle moschee, predicatori online e organizzazioni pubbliche legate all'islam, privilegiando invece un'interpretazione personale e individuale della propria fede. Lo rileva uno studio dell'Università di Lucerna reso noto oggi.

Il sondaggio è stato effettuato su un campione abbastanza ridotto: sono stati intervistati 61 musulmani, 33 uomini e 28 donne, di età compresa fra i 15 e i 30 anni. Si tratta soprattutto di sunniti, corrente dell'islam maggioritaria in Svizzera, quasi tutti praticanti.

Secondo i ricercatori, l'influenza di imam e predicatori è meno importante del previsto. Al contrario, le opinioni di genitori, amici e confidenti svolgono un ruolo determinante, in quanto il contatto personale sembra essere fondamentale per i giovani. La tendenza ad allontanarsi dalle istituzioni per privilegiare un percorso più intimo non sorprende gli autori dello studio, che la reputano tipica dell'età adolescenziale.

Gli intervistati hanno fornito ragioni diverse per motivare il loro avvicinamento alla religione. Per loro, l'islam può essere un sostegno emotivo, una guida attraverso la vita o un insieme di regole da rispettare. La morte di un caro, una crisi personale, un viaggio in un paese musulmano ma anche la nascita di un figlio sono fattori che hanno talvolta fatto scattare un interesse approfondito nella fede.

Temi come la discriminazione nei confronti delle donne nelle società islamiche sono inoltre motivo di conflitto interno per i partecipanti al sondaggio. Parte di essi ne ha comunque preso le distanze, attribuendola alla cultura dei paese d'origine dei genitori e non direttamente alla religione.
 
 

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