È la prima prova che testimonia come il progetto per la reintroduzione di questo uccello in Svizzera sia riuscito
GINEVRA - Uno dei giovani falchi pescatori rilasciato l'anno scorso a Bellechasse (FR) nell'ambito di un progetto per la reintroduzione di questo uccello in Svizzera è stato avvistato a Natale in Senegal. È la prima prova che la loro migrazione è riuscita.
«È come cercare un ago in un pagliaio», afferma Wendy Strahm, biologa e coordinatrice del progetto presso l'associazione romanda "Nos Oiseaux". È stato un ornitologo inglese che è riuscito a fotografare il giovane falco pescatore in volo. Che sia di origine svizzera non ci sono dubbi, rileva Strahm.
Infatti, si distingue chiaramente l'anello blu sulla zampa destra e soprattutto l'antenna della piccola radio che era stata fissata su una piuma della coda durante il primo volo in Svizzera. Si tratta quindi di un giovane maschio che è riuscito a raggiungere il Parco nazionale della Langue de Barbarie nel nord del Senegal, un buon posto per questo tipo di uccello.
Il progetto di reintroduzione del falco pescatore è iniziato nel 2015 e proseguirà sino al 2020.