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BERNACasse pensioni, quei 3,2 miliardi "dimenticati"

28.12.16 - 11:57
I fondi sono distribuiti su 650mila conti. Nel 2015 la somma totale ammontava a 2,97 miliardi
Casse pensioni, quei 3,2 miliardi "dimenticati"
I fondi sono distribuiti su 650mila conti. Nel 2015 la somma totale ammontava a 2,97 miliardi

BERNA - Attualmente 3,2 miliardi di franchi "dimenticati" sono distribuiti su 650'000 conti di casse pensioni. Si tratta di una cifra record per la Fondazione Istituto collettore LPP, che custodisce questa somma: nel 2015 ammontava a 2,97 miliardi.

Quando una persona cambia impiego o interrompe un'attività, essa deve comunicare alla propria cassa pensione dove spostare il denaro relativo alla previdenza per la vecchiaia. Il suo ultimo datore di lavoro deve informarla sulla questione, ma in diversi casi ciò non accade, afferma Marco Bagutti, responsabile investimenti di capitale della Fondazione Istituto collettore LPP.

Questo ente privato entra in azione quando le casse pensioni perdono il legame con i proprietari dei conti, incaricandosi di amministrare il denaro. A fine 2016, esso gestisce oltre un milione di conti, per un valore di 10 miliardi di franchi. Per 650'000 di essi (che rappresentano i 3,2 miliardi "dimenticati"), non dispone però di un indirizzo corretto al quale associarli, mentre i restanti 360'000 - che riguardano più di 6,8 miliardi - sono abbinati a un contatto aggiornato.

Compito dell'impiegato - Il trasferimento dei soldi dalla cassa pensione del vecchio datore di lavoro a quella del nuovo spetta all'impiegato: se questi non se ne occupa, dopo al massimo due anni il denaro finisce alla Fondazione, che provvede a rivolgersi all'interessato, così come ad aprire un conto di libero passaggio a suo nome. Il tutto è reso molto più complicato qualora l'assicurato abbia anche cambiato il proprio recapito. A maggior ragione se si considera che una parte importante del totale dei conti appartiene a persone domiciliate all'estero.

La tendenza dei titolari a "dimenticare" i propri soldi è in aumento col passare degli anni. Nel 2009, i conti aperti presso la Fondazione erano 426'303, oltre 220'000 in meno di quelli registrati a fine 2016. Questa si occupa della gestione del denaro fino a quando non riceve una richiesta specifica.

Le persone che ritengono di essere coinvolte, possono rivolgersi all'Ufficio centrale del 2° pilastro, che cerca di ristabilire i contatti fra assicurati e istituti. Esso provvederà poi a far versare il denaro alla nuova cassa pensione dell'interessato. Tuttavia, se quest'ultimo è in disoccupazione o è domiciliato all'estero, i soldi resteranno sul suo conto di libero passaggio presso la Fondazione.

L'istituto collettore trasferisce gli averi non reclamati su un fondo dell'Ufficio centrale qualora il lavoratore non si sia annunciato entro i dieci anni successivi al suo pensionamento. Nel 2016 questa manovra ha riguardato solo qualche milione di franchi. Gli assicurati possono pretendere il proprio denaro fino al compimento del centesimo anno d'età.

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