Cerca e trova immobili

BERNAEmissioni CO2: «Gli importatori di auto possono fare meglio»

22.12.16 - 14:48
L'obbligo di ridurre le emissioni non è stato rispettato. Ma di poco
tipress
Emissioni CO2: «Gli importatori di auto possono fare meglio»
L'obbligo di ridurre le emissioni non è stato rispettato. Ma di poco

BERNA - L'obbligo per gli importatori svizzeri di automobili nuove di ridurre entro la fine del 2015 le emissioni a 130 grammi di CO2 per chilometro, come previsto dalle prescrizioni entrate in vigore nel 2012 sul modello dell'Ue, non è stato rispettato. La media è stata infatti di 135 grammi di CO2 per chilometro.

Lo ha comunicato oggi il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC), aggiungendo che la maggior parte degli importatori è tuttavia riuscita a rispettare il proprio obiettivo individuale e le sanzioni dovute sono state pertanto contenute.

Conformemente al mandato dell'ordinanza sul CO2, il DATEC ha presentato alle competenti commissioni parlamentari un rapporto sul raggiungimento degli obiettivi individuali di riduzione delle emissioni di CO2 e sull'efficacia del sistema delle sanzioni per il periodo 2012-2015.

Le sanzioni corrisposte a causa del superamento dell'obiettivo individuale si sono mantenute a livelli bassi, con una media annua compresa tra qualche milione e poche decine di milioni di franchi, indica il DATEC. Gli importatori hanno sfruttato il margine di manovra a loro disposizione per raggiungere l'obiettivo, come rivela la maggiore riduzione delle emissioni di CO2 registrata soprattutto nel 2015, anno in cui per la prima volta le sanzioni sono divenute applicabili all'intero parco delle nuove auto immatricolate.

L'analisi degli effetti delle prescrizioni sul mercato automobilistico e sulla concorrenza rivela che non si sono prodotte distorsioni significative. Le cifre delle vendite si sono mantenute elevate e la quota degli importatori diretti e paralleli si attesta stabilmente intorno al 7%, ossia oltre la media degli anni precedenti l'introduzione delle prescrizioni.

Queste ultime hanno contribuito a mantenere stabili le emissioni di CO2 nonostante il continuo aumento dei veicoli e il maggior numero di chilometri totali percorsi.

Il rapporto contiene anche raccomandazioni per l'ulteriore sviluppo delle misure e per possibili miglioramenti operativi: l'attuale obiettivo medio di 130 g/km varrà presumibilmente fino al 2019; la prossima priorità sarà l'introduzione anche in Svizzera del nuovo metodo per la misurazione dei consumi e delle emissioni di CO2 dei veicoli (WLTP) che l'UE adotterà a partire dal 2017: esso permetterà di ottenere valori delle emissioni di CO2 più realistici e di aumentare di conseguenza l'efficacia effettiva delle misure.

Nell'ambito del primo pacchetto di misure della Strategia energetica 2050 si prevede di ridurre entro il 2020 l'obiettivo di emissioni per le automobili a 95 g CO2/km e di introdurre per la prima volta anche per gli autofurgoni e i trattori a sella leggeri un obiettivo di 147 g CO2/km.

Le prescrizioni sulle emissioni di CO2 si applicano a tutti gli importatori di nuove automobili. Questi ultimi si dividono in grandi importatori (almeno 50 nuove automobili immatricolate all'anno) e piccoli importatori (meno di 50 nuove automobili immatricolate all'anno). Anche i privati che importano direttamente un nuovo veicolo dall'estero sono considerati piccoli importatori.

Nel caso dei piccoli importatori, l'Ufficio federale delle strade (USTRA) verifica per ogni singolo veicolo se l'importatore è soggetto o meno al pagamento di una sanzione, mentre nel caso dei grandi importatori l'Ufficio federale dell'energia (UFE), in collaborazione con l'USTRA, verifica se l'intero nuovo parco auto immatricolato soddisfa, in media, un obiettivo individuale specifico: le diverse emissioni di CO2, più o meno elevate, di differenti veicoli possono compensarsi a vicenda.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE