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SVIZZERANuovo programma per gestire le scorie radioattive

20.12.16 - 11:31
Esso è un aggiornamento della versione del 2008 e contiene indicazioni sulla provenienza, il tipo e la quantità di scorie
Nuovo programma per gestire le scorie radioattive
Esso è un aggiornamento della versione del 2008 e contiene indicazioni sulla provenienza, il tipo e la quantità di scorie

BERNA - La Società cooperativa nazionale per l'immagazzinamento di scorie radioattive (Nagra) ha presentato oggi all'Ufficio federale dell'energia (UFE) il suo programma di gestione 2016. Questo documenta ad esempio la procedura di smaltimento dei rifiuti, dalla pianificazione fino alla chiusura dei depositi in strati geologici profondi.

Il programma, un aggiornamento della versione stilata nel 2008, contiene anche indicazioni sulla provenienza, il tipo e la quantità di scorie, scrive l'UFE in un comunicato odierno. Indica inoltre la durata e la capacità richiesta dello stoccaggio intermedio e i costi relativi a tutte le operazioni in materia.

La Nagra ha anche fornito un piano di ricerca, sviluppo e dimostrazione, in cui spiega come intende affrontare in futuro le questioni ancora aperte sotto questi punti di vista.

I responsabili delle operazioni di smaltimento di rifiuti radioattivi sono obbligati dalla legge sull'energia nucleare a consegnare alle autorità un documento rivisto sulla gestione delle scorie ogni cinque anni. Il programma avrebbe dovuto essere presentato nel 2013, ma, a causa di ritardi accumulati nella verifica di alcune aeree geologiche di ubicazione, il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni aveva deciso di spostare la data di tre anni.

L'esame della documentazione verrà effettuato dall'UFE, dall'Ispettorato federale della sicurezza nucleare (IFSN) e dalla Commissione per la sicurezza nucleare (CSN). Le perizie ufficiali nonché tutti i rapporti rilevanti saranno resi pubblici verso metà del 2018 nel quadro di una procedura di consultazione, al termine della quale, presumibilmente all'inizio del 2019, il Consiglio federale deciderà in merito a questo tema, annuncia l'UFE nella nota.

 

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