Cerca e trova immobili

SVIZZERARaiffeisen riduce il numero di filiali: «Da 970 a 800 nei prossimi 10 anni»

10.12.16 - 12:26
La decisione, comunicata dal presidente della direzione, Patrik Gisel è motivato dal fatto che in futuro le transazioni verranno effettuate quasi completamente in maniera digitale
Raiffeisen riduce il numero di filiali: «Da 970 a 800 nei prossimi 10 anni»
La decisione, comunicata dal presidente della direzione, Patrik Gisel è motivato dal fatto che in futuro le transazioni verranno effettuate quasi completamente in maniera digitale

ZURIGO - Non è un bel periodo per le banche svizzere. Dopo il taglio di 450 posti di lavoro lavoro annunciato giovedì dalla EFG International nell'ambito dell'acquisizione dell'istituto di credito ticinese BSI, oggi si apprende che la Raiffeisen intende ridurre il numero delle sue filiali da 970 a 800 nei prossimi dieci anni.

È quanto annuncia il presidente della direzione Patrik Gisel che respinge peraltro l'introduzione di tassi d'interesse negativi.

Tra cinque anni il gruppo non sarà radicalmente diverso, ha affermato Gisel in un'intervista apparsa oggi sul quotidiano svizzero tedesco "Neuen Zürcher Zeitung". «Continueremo ad essere molto forti nella nostra attività principale, ma con meno succursali di oggi», ha aggiunto.

In futuro le transazioni verranno effettuate quasi completamente in maniera digitale, ha detto. Nelle succursali Raiffeisen i collaboratori si occuperanno principalmente della consulenza alla clientela, il che significa tra le altre cose che in molti posti la distribuzione di denaro contante avverrà solo mediante i distributori automatici. La digitalizzazione continuerà ad aumentare.

Quanto all'evoluzione della banca privata Notenstein La Roche, acquisita da Raiffeisen, Gisel afferma che non è ancora stato raggiunto il successo sperato. I costi sono stati nettamente ridotti e l'offerta limitata solo a certi tipi di mandati "ma dobbiamo continuare a lavorare a una struttura orientata al futuro. Ciò significa ad esempio che amplieremo i canali digitali e ambiremo ad ancor più efficienza in seno al gruppo Raiffeisen", precisa Gisel.

L'obiettivo è che la banca privata contribuisca nella misura del 10% ai ricavi del gruppo. A questo scopo Notenstein La Roche deve però evolversi: essa deve in particolare essere a disposizione anche per i clienti Raiffeisen, che nel corso della propria vita hanno conseguito bisogni d'investimento più complessi. Indipendentemente dal successo di Notenstein, il Retailbanking resterà l'attività principale di Raiffeisen, ha precisato il presidente della direzione del terzo gruppo bancario elvetico.

Gisel respinge infine l'idea dei tassi d'interesse negativi. «Prima ancora di pensare di introdurre dei tassi negativi per la clientela privata, cercheremo altre soluzioni», ha concluso.
 
 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

Tato50 7 anni fa su tio
Dove è andato a finire il "motto" della Banca vicino alla gente? In certe filiali se entri sembra che disturbi ;-((

Thor61 7 anni fa su tio
Risposta a Tato50
L'avranno nascosto nel cassetto!!! ;o)) Buon Compleanno ;o)) (Se non ricordo male)

Libero pensatore 7 anni fa su tio
Risposta a Tato50
ss vengono chiuse delle filiali è perché la gente non le utilizza. Ormai quasi tutti lavorano in centro, partono presto e tornano tardi. Non ha più senso avere mille noi di filiali, anche perché il denaro in contante ha le ore contate. Meglio chiudere, tagliare i costi e magari offrire prodotti a prezzi più vantaggiosi ai propri clienti. Tutti ci lamentiamo perché la posta chiude, perché i negozietti di paese chiudono e perché la Raiffeisen chiude alcune filiali ma poi siamo i primi ad andare nei grossi centri commerciali a fare la spesa (se non direttamente in Italia), mandiamo e-mail e non lettere ed utilizziamo e-banking e bancomat. Non si può pretendere che delle aziende mantengano strutture palesemente in perdita solo perché magari una volta all'anno ci vengono comode. Le aziende seguono le abitudini dei propri clienti

Tato50 7 anni fa su tio
Risposta a Libero pensatore
Concordo con te su buona parte del tuo scritto, ma forse sono rimasto con i ricordi un attimino indietro nel tempo quando proprio il "motto" di quella Banca era quello che ho scritto nel mio Post. Erano tempi in cui se andavi in una piccola filiale a 500 metri da casa, l'impiegato scriveva ancora "a mano" sul libretto i versamenti o i prelevamenti. Poi chiusura in un paese abitato in modo particolare da anziani che con le moderne tecnologie non è che siano aggiornati (a volte ho problemi anch'io). Quindi da quella filiale anche il primo trasloco della cassetta di sicurezza e la vado a mettere in un'altra sita in una piccola frazione del bellinzonese. Tre anni e altra chiusura e avanti di nuovo a traslocare cassette di sicurezza con la speranza che dove si trova ora giaccia per sempre. Prima se andavi a portar moneta da contare lo facevano gratuitamente, poi hanno cominciato a tassare il 10percento dell'importo, ora hanno messo i Bancomat che fanno tutto e vorrei vedere tanti come se la cavano. Se non ce la fai hanno il loro apparecchio all'interno e paghi il 20 percentodella somma contata. Se è questo "stare vicino alla gente" allora è meglio star lontano dalla Banca. Poi che io vada a fare spese nei grandi magazzini (mai in Italia) mi sembra anche normale non trovando i pomodori in Banca (quelli se va avanti così li troverai negli uffici postali che sono diventati veri e propri negozi). Certo pago con la carta di credito e qualcuno dovrà gestire la transazione, la tenuta a giorno del mio e-banking e altro ancora. Sicuramente i tempi sono cambiati e "tagliano" per quello che hai detto tu ma, cosa strana, gli utili aumentano sempre e togliendo 170 sportelli qualcuno farà salti di gioia per i dividenti che aumentano altri un po' meno per gli sportelli che diminuiscono. ;-))

Libero pensatore 7 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Ciao Tato, capisco il senso del tuo post che a tratti mi sento di condividere. L'esempio della spesa lo facevo in relazione alle chiusure dei negozi di paese, non certo pensando alla banca :). Ormai io mercato bancario è saturo ed estremamente concorrenziale, se vengono mantenute filiali palesemente in perdita perché poco frequentate e/o perché il tipo di operazioni svolte non genera ricavi (tipo prelevamenti, versamenti, visite in cassetta eccetera) alla lunga si rischia di uscire dal mercato. Quelli che si lamentano delle chiusure spesso sono persone che utilizzano la banca solo per fare operazioni come quelle che ho descritto sopra ma poi le ipoteche o gli investimenti li fanno altrove perché magari riescono a spuntare condizioni leggermente migliori. Sulla questione degli utili che aumentano e che vanno sempre nelle tasche dei soliti invece mi trovi perfettamente d'accordo, ma tutto questo non è certamente imputabile a Raiffeisen. È qualcosa che dipende da scelte politiche piuttosto chiare delle quali tutti noi siamo responsabili.

Tato50 7 anni fa su tio
Risposta a Libero pensatore
Hai ragione, ma nella mia regione hanno tolto tre filiali e una di queste ubicata in un paese che si stava espandendo a vista d'occhio. Magari, per certi casi, uno sportello aperto tre mezze giornatei alla settimana poteva essere un'idea. Forse, essendo proprietari dello stabile, preferiscono incassare l'affitto del piccolo Bar che c'è adesso ;-))

Thor61 7 anni fa su tio
Risposta a Libero pensatore
In realtà penso che molto dipenda dalle scelte sbagliate fatte da parte delle banche stesse che hanno fatto di tutto per far perdere la fiducia dei clienti verso le stesse, il fido per una casa oggi è solo per milionari visto che per avere un prestito servono ALMENO 10.000CHF di stipendio mensili, l'affluenza delle persone nelle banche non è come quella di un market ed è fisiologico. Poi mettiamoci un pò di tecnologia mescolata a MOLTA ingordigia monetaria e la frittata è fatta.

Libero pensatore 7 anni fa su tio
Risposta a Thor61
A dire il vero le direttive che regolano la concessione di mutui ipotecari vengono stabilite dall'ASB ma il recente inasprimento, che effettivamente ha come conseguenza il fatto che i crediti possano essere erogati a persone molto benestanti, è stato caldeggiato dalla FINMA e dal CF per scongiurare il rischio di una bolla immobiliare. Il rischio bolla è legato all'eccessivo aumento dei prezzi degli immobili, quindi in questo caso gli ingordi non sono tanto i banchieri (che comunque lo sono stati, lo sono e lo saranno sempre) ma piuttosto coloro che vendono immobili o terreni (imprese ma anche privati cittadini). con l'inaslrimento delle regole per la concessione di ipoteche di fatto si è voluto ridurre la domanda di immobili sperando che ciò ne frenasse l'aumento scriteriato di prezzo. è chiaro che così facendo si va ancora una volta a favorire i ricchi, d'altra parte in Svizzera così come in quasi tutto il mondo occidentale le persone votano partiti e persone che portano avanti politiche liberiste quindi di fatto viviamo nel sistema che vogliamo noi. Inutile poi lamentarsi. Io infatti non voto più e cercherò di arricchirmi il più possibile perché non ho più voglia di difendere chi non vuole essere difeso.

Tato50 7 anni fa su tio
Risposta a Thor61
Grazie Thor, non ricordi male ;-))))

Libero pensatore 7 anni fa su tio
Strategia sacrosanta
NOTIZIE PIÙ LETTE