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VAUDPolizia aerea al lavoro anche nei weekend dal 2017

09.12.16 - 14:50
Polizia aerea al lavoro anche nei weekend dal 2017

I tempi in cui il servizio di polizia aerea è pronto all'impiego solo nei giorni lavorativi saranno presto conclusi. A partire dal 2 gennaio 2017 due velivoli armati dovranno poter essere utilizzati 365 giorni all'anno dalle ore 8:00 alle 18:00.

È quanto prevede la seconda fase - di quattro - del progetto Polizia aerea 24 (PA24) che intende ampliare il servizio di "prontezza permanente all'impiego" entro 15 minuti al massimo di due velivoli da combattimento armati, informa un comunicato odierno del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS).

PAYERNE - Aumenta così la quota del traffico aereo sorvegliata dall'aviazione militare sopra la Svizzera, ha affermato oggi il colonnello SMG nonché responsabile del progetto Peter Bruns in occasione di un incontro con i media all'aerodromo militare di Payerne (VD), sede principale del programma. Con la prontezza al servizio nei giorni feriali era coperto il 44% del traffico aereo. Dall'anno nuovo sarà raggiunto il 62%.

La terza fase è prevista per il 2019 quando i jet saranno pronti al decollo dalle 6:00 alle 22:00. Infine, al termine del 2020, i due velivoli da combattimento armati dovranno essere pronti 24 ore su 24 per 365 giorni all'anno. Inoltre, già prima della fine del 2020, secondo le necessità oppure in modo casuale sarà possibile elevare il grado di prontezza in qualsiasi momento a 24 ore su 24 per periodi limitati.

Il progetto LP24 trova origine in una mozione del consigliere agli Stati Hans Hess (PLR/OW) presentata nel 2009. La prima fase si è svolta da inizio 2016: per 50 settimane due arei sono stati pronti al decollo nei giorni feriali dalle 8:00 alle 18:00. Precedentemente veniva seguito un orario d'ufficio dalle 8:00 alle 12:00 e dalle 13.30 alle 17:00.

Entrambi i velivoli verranno impiegati per le cosiddette "Hot Mission" e "Live Mission". Da inizio anno sono state svolte 26 "Hot Missions", ha precisato Bruns. Si tratta di scortare velivoli che violano la sovranità sullo spazio aereo svizzero o le regole del traffico aereo. Le "Live Missions" sono invece controlli a campione di aeromobili di Stato che necessitano di un'autorizzazione diplomatica per il sorvolo della Svizzera.

Una verifica di questo tipo di un velivolo del governo russo svolta il 18 novembre scorso aveva causato un piccolo incidente diplomatico con Mosca. Il colonnello Bruns, ha spiegato che un incontro con l'ambasciatore russo a Berna aveva permesso di chiarire che si è trattato di un controllo a campione e che un tale intervento aereo è regolato a livello internazionale.

Per l'ampliamento completo del progetto a fine 2020 saranno necessari circa 100 posti supplementari presso le Forze aeree, la Base logistica dall'esercito e la Base d'aiuto alla condotta. I costi aggiuntivi si aggireranno attorno ai 30 milioni di franchi l'anno, come già reso noto dalla Confederazione. Tale importo comprende principalmente i costi del personale nonché le spese per la sicurezza di volo e d'esercizio. Una ventina di specialisti sono già stati reclutati per il 2019 e dovranno seguire una formazione di due anni, ha precisato il colonnello SMG Benoît Studemann.
 
 

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