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BERNA - La metà del personale delle FFS non ripone fiducia nei confronti della dirigenza dell'azienda. Lo rende noto un sondaggio interno pubblicato oggi dalle ferrovie svizzere, le quali ribadiscono però che la motivazione dei propri dipendenti è rimasta intatta.
Il programma di risparmio "RailFit20/30" genera incertezza ed è all'origine della diffidenza nei vertici delle FFS, si legge nella nota. La fiducia riposta verso i piani alti, che dichiarano di prendere sul serio queste critiche e manifestato la volontà di intensificare il dialogo coi lavoratori, è risultata in leggera diminuzione rispetto all'ultimo sondaggio, risalente al 2014: da 52 a 50 punti su 100.
Il piano "RailFit20/30" prevede infatti di eliminare 1'400 posti di lavoro e ridurre i costi annuali di circa 1,2 miliardi di franchi. Con la sua attuazione, le FFS vogliono restare competitive, impedendo un'impennata dei prezzi.
"I collaboratori mettono in discussione la capacità della direzione del gruppo di condurre l'azienda verso il futuro in maniera sostenibile", scrivono le FFS. Fra la maggior parte degli impiegati emerge chiaramente anche l'urgente necessità di cambiamento, richiesto da 76 su 100. Essi ritengono anche di conoscere la nuova visione e strategia del proprio datore di lavoro (75 punti). Secondo il comunicato, questo dato è "un indicatore importante in quanto per il cambiamento effettivo è indispensabile un'elevata consapevolezza".
Il livello di motivazione del personale è restato stabile rispetto a due anni fa, attestandosi a 74 punti su 100 (erano 75 nel 2014). Esso comprende aspetti quali il legame con le FFS, l'impegno nei suoi confronti e il contributo personale al raggiungimento degli obiettivi aziendali, sottolinea la nota divulgata oggi. La soddisfazione dei dipendenti è rimasta totalmente invariata (66 punti).
Al sondaggio, svolto fra la metà di settembre e l'inizio di ottobre, hanno partecipato 19'000 collaboratori.
