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SVIZZERAVota due volte per denunciare una falla, condannato

04.12.16 - 13:00
L'avvocato: «Il mio cliente ha rivelato un problema di interesse pubblico, ma il MPC ne fa astrazione totale e lo sanziona»
Vota due volte per denunciare una falla, condannato
L'avvocato: «Il mio cliente ha rivelato un problema di interesse pubblico, ma il MPC ne fa astrazione totale e lo sanziona»

GINEVRA - Un giornalista che aveva preso parte due volte a uno scrutinio nel marzo 2015 per denunciare le pecche del sistema di voto elettronico nel canton Ginevra è stato riconosciuto colpevole di incetta di voti. Lo rivela oggi Le Matin Dimanche.

Stando a quanto riferisce il domenicale all'inizio del 2015 Joël Boissard, cronista della radiotelevisione romanda RTS, lascia il suo domicilio in Francia per installarsi a Ginevra. Riceve due volte il materiale di voto concernente i soggetti cantonali e federali dell'8 marzo: la prima come svizzero all'estero, la seconda come cittadino residente nel cantone.

Il reporter, che ha già trattato professionalmente il tema del e-voting, è convinto che il sistema informatico rifiuterà la doppia registrazione. Con suo stupore invece riesce a votare due volte nello spazio di quattro minuti.

Tre ore dopo Boissard contatta la cancelleria cantonale, per telefono e per iscritto, annunciando che tratterà il tema in un servizio per la RTS. Tre settimane dopo la diffusione del suo contributo giornalistico viene però a sapere che la cancelleria l'ha denunciato per incetta di voti, vale a dire per frode elettorale.

Il dossier arriva nella mani del Ministero pubblico della Confederazione (MPC). L'interessato spiega che se non avesse votato due volte non avrebbe scoperto la falla nel sistema. Ma per il procuratore Marco Renna non ci sono scuse: io suo gesto è stato intenzionale e illecito. Scatta quindi la condanna - tramite decreto d'accusa - a una pena di aliquote giornaliere (che il domenicale non precisa) sospese con la condizionale.

"«Questa vicenda è allucinante», afferma l'avvocato di Boissard, Jamil Soussi, in dichiarazioni riportate da Le Matin Dimanche. «Il mio cliente ha rivelato un problema di interesse pubblico, ma il MPC ne fa astrazione totale e lo sanziona». Il caso solleva questioni relative alla libertà di espressione e alla libertà di stampa a cui il procuratore non si è interessato, aggiunge il legale.

Boissard ha deciso di impugnare il decreto d'accusa. Il caso sarà quindi affrontato nel 2017 dal Tribunale penale federale.

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