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BERNALegge sulla caccia troppo (poco) severa

30.11.16 - 14:36
La revisione sulla gestione dei branchi di lupi scatena pareri discordanti fra gli ambientalisti e le varie forze politiche
Legge sulla caccia troppo (poco) severa
La revisione sulla gestione dei branchi di lupi scatena pareri discordanti fra gli ambientalisti e le varie forze politiche

BERNA - La revisione della legge sulla caccia, che prevede norme più semplici nella gestione dei branchi di lupi, va troppo lontano per gli ambientalisti e la sinistra, mentre risulta insufficiente - benché vada nella buona direzione - per altri.

Dopo un decennio di sforzi per contenere i problemi causati dai canidi in agricoltura, nella caccia e nel tempo libero, il "Concetto lupo Svizzera" è stato sospeso nell'autunno 2014 e lo scorso anno le condizioni per abbattere l'animale sono state rese più severe. Tuttavia il parlamento, sotto la pressione della lobby dei cacciatori, vuole di più.

In adempimento a una mozione del consigliere nazionale Stefan Engler (PPD/GR) relativa alla convivenza tra lupi e comunità montane, il disegno di legge, la cui procedura di consultazione termina oggi, introduce la possibilità di regolarizzare le popolazioni di specie protette, quali il pupo, per permettere una coabitazione meno conflittuale con gli esseri umani. Attualmente soltanto gli animali isolati possono essere abbattuti.

Si all'abbattimento se genera conflitti - Dovrà essere possibile abbattere animali protetti quando generano conflitti, provocano danni ingenti o rappresentano un pericolo concreto per l'uomo, nonostante le misure di prevenzione. I Cantoni non saranno obbligati a dimostrare che vi è stato un danno concreto e saranno pienamente competenti di intervenire, previa consultazione con l'Ufficio federale dell'ambiente.

Le organizzazioni attive nella protezione dell'ambiente - Pro Natura, BirdLife e WWF - al pari del Partito socialista, bocciano in maniera categorica la revisione di legge. «Simili regimi di abbattimento non si giustificano e non permettono di raggiungere gli obiettivi della legge», affermano. In queste condizioni la sopravvivenza del lupo in Svizzera non è affatto assicurata.

Un altro punto che non piace è la competenza lasciata ai Cantoni. Per Pro Natura e altri enti, la Confederazione, che è firmataria della Convenzione di Berna, non potrà più garantire le protezione delle specie protette se queste ultime sono minacciate da campagna di tiro decise sul piano cantonale. La Convenzione, adottata nel 1979, punta alla conservazione della vita selvatica in Europa.

Anche la Società forestale svizzera respinge la revisione: a suo parere l'eliminazione facilitata dei predatori sarà seguita da una proliferazione di giovani arbusti che finirà col compromettere la rigenerazione delle foreste e ridurrà la loro funzione protettiva.

Di tutt'altra opinione la lobby dei cacciatori, che è favorevole a norme più severe e si compiacere per la competenza assegnata ai Cantoni per quanto riguarda la protezione/abbattimento del lupo. Si poteva addirittura andare oltre.

Trattamenti diversi - L'organizzazione "CacciaSvizzera", sostenuta da PLR e PBD, non capiscono perché la lince e il castoro siano oggetto di un trattamento diverso da quello del lupo. Essa chiede che anche questi animali possano venir contemplati a livello di legge e non di un'ordinanza a parte. L'Unione svizzera dei contadini vorrebbe aggiungere alla lista anche le oche selvatiche e il cigno reale.

Il Vallese auspica una legislazione ancora più liberale sulla caccia al lupo, che non dovrebbe beneficiare dello statuto di animale protetto e dovrebbe venir cacciato tutto l'anno, come il cervo. Il Cantone del resto ha inoltrato un'iniziativa cantonale in tal senso, accettata a settembre dal Nazionale. Cosciente che la sua richiesta ha poche possibilità di venir accolta, il Vallese chiede il predatore che ha azzannato già troppe pecore possa venir abbattuto subito, senza attendere il periodo prescritto nella legge. Inoltre va limitato il diritto di ricorso delle organizzazione ambientaliste.

Il cantone romando, insieme a UDC e Unione dei contadini, si rammarica che la mozione Fournier (PPD/VS), adottata nel 2010 dal parlamento, non sia mai entrata in vigore: il testo chiede che lo Stato possa emanare delle riserve sulla protezione del lupo nella Convenzione di Berna. Da parte sua l'associazione «Una Svizzera senza grandi predatori» vorrebbe un'uscita pura e semplice dal trattato.

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