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BERNA«La Svizzera non deve diventare zona franca per neonazisti»

25.10.16 - 12:08
Lo indica la Commissione federale contro il razzismo, deplorando lo svolgimento del concerto di Unterwasser
«La Svizzera non deve diventare zona franca per neonazisti»
Lo indica la Commissione federale contro il razzismo, deplorando lo svolgimento del concerto di Unterwasser

BERNA - La Svizzera non deve diventare una "zona franca" per i neonazisti. È quanto indica oggi la Commissione federale contro in razzismo (CFR) in una nota, in cui si deplora lo svolgimento del concerto di matrice razzista di Unterwasser (SG) del 15 ottobre scorso.

Le autorità vengono invitate ad agire a monte per impedire manifestazioni come queste, emanando divieti di entrata o monitorando da vicino appuntamenti del genere.

Oltre a ciò, precisa la nota, le autorità competenti possono rifiutare l'autorizzazione a svolgere simili happening «se vi è il rischio concreto che l'evento comprometta la sicurezza e l'ordine pubblici o se si può ritenere che nel corso della manifestazione saranno violate norme penali, per esempio quella contro la discriminazione razziale».

Stando al comunicato, quando vi è il forte sospetto che un evento pubblico autorizzato possa essere teatro di violazioni della norma penale, è importante monitorarlo con adeguati strumenti professionali per controllare se la legge sia rispettata.

Il concerto di Unterwasser ha riunito 5-6 mila persone, giunte sul posto per ascoltare gruppi musicali di estrema destra. La polizia aveva indicato che le leggi anti razzismo non erano state violate.

Secondo informazioni del gruppo antifascista Antifa, lo spettacolo è stato organizzato dall'associazione neonazista internazionale "Blood & Honour". Si è trattato, secondo Antifa, del più grande evento neonazista mai avvenuto in Svizzera e gli spettatori sono arrivati da ogni angolo d'Europa.

La manifestazione ha sollevato le proteste di varie associazioni associazioni dedite alla lotta contro le discriminazioni e l'odio razziale. La Fondazione contro il razzismo ha inoltrato denuncia al Ministero pubblico di San Gallo.

La fondazione sostiene che le parole delle canzoni violano la norma penale contro il razzismo. Quattro band tedesche note negli ambienti di estrema destra sono state denunciate, così come il complesso svizzero "Amok", il cui cantante era già stato condannato in passato per minacce, discriminazione razziale e porto d'armi.

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