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BERNALa Francia fa salire i prezzi dell'elettricità in Svizzera

14.10.16 - 12:13
La temporanea chiusura di diverse centrali nucleari nel Paese transalpino sta causando un balzo dei prezzi dell'elettricità in Svizzera
La Francia fa salire i prezzi dell'elettricità in Svizzera
La temporanea chiusura di diverse centrali nucleari nel Paese transalpino sta causando un balzo dei prezzi dell'elettricità in Svizzera

BERNA - La temporanea chiusura di diverse centrali nucleari in Francia sta causando un balzo dei prezzi dell'elettricità in Svizzera. Questo aumento non dovrebbe tuttavia ripercuotersi, almeno per il momento, sulla fattura inviata al cliente finale.

"I prezzi per l'energia di banda (corrispondente al fabbisogno di base minimo richiesto quotidianamente da una rete di corrente, ndr) fornita dalle centrali nucleari e a pelo d'acqua in settimana sono passati da 40 euro per megawatt (MW) in settembre a 60-70 euro/MW oggi", ha detto all'ats Aline Elzingre-Pittet, portavoce del gruppo energetico Alpiq. Quanto ai prezzi per l'energia di banda per la fornitura nel primo trimestre invernale (gennaio-marzo 2017), si negoziavano a 40 euro/MW in settembre. Questa settimana erano a 63 euro/MW.

I prezzi sono ugualmente saliti in Francia e Germania. Questa crescita è innanzitutto imputabile alla disponibilità ridotta delle centrali nucleari francesi in cui sono in corso grossi controlli. "In Francia, 23 reattori su 58 sono attualmente fermi", spiega Aline Elzingre-Pittet.

D'inverno, la Francia resta dipendente dalla produzione delle sue centrali termiche fossili. Le risorse di questo paese in materia non sono però illimitate: "Durante i grandi periodi di freddo la Francia è quasi al limite delle sue capacità di produzione", dice Ueli Walther, portavoce del gruppo Axpo. Di fatto deve importare molta energia. A questo si aggiunge la scarsa disponibilità delle centrali atomiche tedesche.

In Svizzera, il reattore numero 1 di Beznau (AG) è stato messo a riposo fino a fine dicembre almeno. E i lavori di manutenzione nella più grande centrale atomica svizzera, quella di Leibstadt (AG), devono durare fino a febbraio, più a lungo del previsto.

D'altro canto - rileva Sabrina Schellenberg, portavoce del gruppo bernese BKW - "il petrolio, il carbone e il gas salgono a livello globale, il che aumenta i costi di produzione delle centrali termiche e dunque i prezzi dell'elettricità sul mercato all'ingrosso in Europa". L'aumento del prezzo del carbone è dovuto in particolare alla politica cinese di riduzione massiccia della produzione indigena.

Infine, ha contribuito al balzo dei prezzi in Svizzera una domanda più pronunciata legata al calo delle temperature in questo inizio di ottobre.

Prezzi "ancora molto bassi"

Tuttavia, "nonostante questo aumento, il livello dei prezzi rimane ancora molto basso", sottolinea Céline Reymond, portavoce dell'Associazione delle aziende elettriche svizzere (AES). Secondo l'associazione, la durata di questa progressione dipenderà dalla disponibilità delle centrali nucleari, dai prezzi dei combustibili sui mercati internazionali e dalla situazione idrologica. A fine anno Beznau I funzionerà di nuovo, ma nel primo trimestre 2017 i combustibili di sette reattori nucleari tedeschi saranno sostituiti.

Per quanto riguarda la situazione idrologica, i bacini di accumulazione elvetici contengono attualmente 7 terawattore (TWh) potenziali. Si tratta di un livello normale per la stagione. Ma le imprese attive nella negoziazione dell'energia continueranno a cogliere le opportunità che si presentano sul mercato per la produzione idroelettrica. Il livello di accumulazione rischia dunque di ridursi.

Consumatori per ora risparmiati

L'aumento dei prezzi non dovrebbe ripercuotersi nell'immediato sulla fattura del consumatore finale. Più a lungo termine la situazione è ancora da definire.

"Per la clientela dell'approvvigionamento di base, i prezzi sono fissati per un anno. E lo sono già stati per il 2017", spiega Céline Reymond dell'AES.

"Il prezzo dell'energia - aggiunge Sabrina Schellenberg di BKW - costituisce solo una parte del prezzo finale pagato dal consumatore. E il prezzo per il cliente è indicizzato in parte sui costi di produzione e non sui prezzi del mercato". Ma se i costi d'approvvigionamento di un'azienda elettrica su un anno sono superiori alle previsioni, la differenza può ripercuotersi sui prezzi dell'elettricità negli anni seguenti.

Per i consumatori del mercato libero (imprese in generale) la situazione dipende dal loro contratto. "Quelli che si sono assicurati un prezzo fissato in anticipo non subiranno impatti. Quelli che hanno una indicizzazione sul mercato, o che non si sono ancora coperti, subiranno un aumento temporaneo dei costi per questo inverno", indica la portavoce dei BKW.

L'AES ritiene che le importazioni svizzere di elettricità continueranno ad aumentare fino al 2035. "E se l'iniziativa per l'abbandono del nucleare fosse accettata, la Svizzera dovrà rapidamente trovare fonti di approvvigionamento per sostituire la produzione nucleare indigena, in particolare con acquisti all'estero", rileva Aline Elzingre-Pittet, portavoce di Alpiq.

ats
 
 

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COMMENTI
 

ugobos 7 anni fa su tio
se volete il nucleare guardate i costi preventivati di quella che vogliono fare in Inghilterra. 11 ct al kw. 25 miliardi per costruirla. dubai che vive sopra il petrolio investe nel solare. qua solo disinformazione. e poi i danni sono li da vedere. lunen per esempio.

SosPettOso 7 anni fa su tio
Mi fa un po' strano che le centrali di mezza europa debbano "fare il servizio" contemporaneamente e nessuno sia riuscito a prevederlo... Nell'articolo si dice che il prezzo dell'energia influenza solo in parte il prezzo al consumatore, ma che se il prezzo dell'energia rimane così alto (per qualche mese), le aziende di distribuzione potrebbero aumentare i prezzi negli anni seguenti.... Possibile che le nostre aziende non fossero informate della "particolare situazione" dei loro fornitori e non abbiano acquistato i MW necessari a prezzo fisso? Per mi, management negligente e incompetente che ha sbagliato a non acquistare anticipatamente a prezzo fisso e ora si prepara ad aumentare i prezzi di vendita per incassare ben oltre ciò che ha perso approfittando della sua posizione di monopolio (o quasi).

comp61 7 anni fa su tio
Risposta a SosPettOso
effettivamente tutto cio é molto sospettoso!!

Danny50 7 anni fa su tio
Ora perdiamo autonomia anche per le firniture di energia per dare retta a qualche esaltato verde che piace alla seconda donna rimasta in CF

Telma 7 anni fa su tio
Risposta a Danny50
L'autonomia la stiamo perdendo perchè le società "Svizzere" hanno perso il treno, snobbando le energie alternative.

bobà 7 anni fa su tio
Risposta a Telma
fatto sta che fra un po' accenderemo le candele o metteremo mano al portafogli I politici servono (anche) a scongiurare questi pericoli. Purtroppo per miopia di taluni e presbiopia degli altri, non ci si vede più (resteremo al buio) Esempio: 1) Si vogliono chiudere le centrali nucleari anzitempo perché giudicate pericolose; al loro posto si dovranno cercare fonti energetiche alternative a basso o nullo impatto ambientale. 2) Si vogliono costruire impianti eolici (che giustamente fanno parte delle energie alternative), ma siccome son brutte, fan rumore, disturbano gli uccelli, .... non si devono mettere li, ma la. Peccato che li c'è vento e la non c'è. 3) Si deve tenere dei comportamenti ecologicamente sostenibili dicono alcuni; belle parole dico io, ma finché non ci sarà una legge che lo vieta, vedremo sempre più condizionatori appiccicati su tutti gli stabili, auto di grossa cilindrata per le mammine che accompagnano i bimbetti a scuola, gente che va a lavorare in auto occupata da una sola persona (fate la conta nelle code, son li da vedere!) ed appartamenti scaldati a 22°C 4) Ed ecco che arriva una prima legge: tassa di collegamento (mal applicata d'accordo, ma è comunque un primo passo che va nel giusto senso del punto 3) È passata in votazione, ma piovono ricorsi ad effetto sospensivo, mentre c'è anche chi pretende che sia il datore di lavoro a pagarla. 5) Si devono usare i mezzi pubblici dicono gli uni! Ma quali? rispondono gli altri! Mi spiace dirlo, ma siamo noi i responsabili di tutto questo. Se solo ognuno di noi facesse un piccolo passo in un qualsiasi punto precedentemente descritto, già saremmo messi meglio! Io ho fatto un passettino, alcuni miei conoscenti pure, e voi?

Telma 7 anni fa su tio
Risposta a bobà
Concordo pienamente. per quanto mi riguarda: -vivo tipicamente con tutta la famiglia con temperatura in casa che non supera i 18.5 gradi. - abbiamo una sola auto, che usiamo poco e che condividiamo con altre famiglie -tipicamente ci spostiamo in bicicletta (scuola, acquisti) -le vacanze le facciamo in montagna, tipicamente a piedi -per gli spostamenti più lunghi utilizziamo solitamente il treno Con la famiglia ritengo un passettino l'abbia fatto anch'io. Certo, si può sempre fare di più.......

SosPettOso 7 anni fa su tio
Risposta a bobà
1) Si vogliono chiudere le centrali nucleari anzitempo perché giudicate pericolose; al loro posto si dovranno cercare fonti energetiche alternative a basso o nullo impatto ambientale.Anzitempo? Quando sarebbe la giusta durata di vita di una centrale nucleare? Beznau è attiva dal '69 ed è la più vecchia centrale nucleare ancora in servizio ...di tutto il mondo.... Axpo ha fatto richiesta per costruirne ancora due che andrebbero a sostituire Beznau e Mühleberg, e se passa la richiesta la confederella ce ne metterà sicuramente dei nostri ($$). Sarebbe meglio investire questi soldi per ammodernare l'idroelettrico: le acque del Luzzone vengono turbinate a Olivone e poi via condotte finiscono nella diga della Val Malvaglia da lì vengono poi ri-turbinate alla centrale di Biasca. Una condotta tra la diga della Val Malvaglia ed il Luzzone permetterebbe di pompare l'acqua nei momenti in cui l'energia costa meno come oggi si fa tra il Verbano e la diga della Verzasca..

Esse 7 anni fa su tio
Risposta a Telma
alla faccia del passettino! ...se paragonato alla media sei avanti un paio di maratone!
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