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SVIZZERAL'Associazione Svizzera-Israele: «Peres era un vero statista»

29.09.16 - 12:01
Uno dei suoi meriti è il duplice impegno «per la pace e per lo sviluppo della potenza militare»
Adrian Weiss
L'Associazione Svizzera-Israele: «Peres era un vero statista»
Uno dei suoi meriti è il duplice impegno «per la pace e per lo sviluppo della potenza militare»

LUGANO - «Come diceva De Gasperi “un politico pensa alle prossime elezioni, uno statista alle prossime generazioni”. Shimon Peres era uno statista». Commenta così la notizia del decesso dell'ex presidente israeliano Shimon Peres il presidente dell’Associazione Svizzera-Israele (Asi), Adrian Weiss, che ricorda il suo impegno «per la pace e la pacifica convivenza con i vicini senza ignorare la necessità di fare di Israele un paese forte militarmente per la propria difesa».

«Il Centro Shimon Peres per la Pace di Tel Aviv è il suo più importante lascito» aggiunge. Weiss rievoca inoltre l’impegno di Peres per fare di Israele «un’avanguardia teconologica».

La sua eredità più famosa sono, tuttavia, gli Accordi di Oslo. A che punto è, a suo avviso, il processo di pacificazione? «Per concludere un accordo occorre essere in due: finché i Palestinesi non riconosceranno lo Stato d’Israele, il suo diritto a esistere e la sicurezza del suo popolo, questo processo  potrà continuare molto a lungo», risponde Weiss. «Vorrei sottolineare – aggiunge inoltre – che Israele si è ritirata dal 60% dei territori contestati, senza ricevere tuttavia dalla controparte alcun segnale che confermi le sue aspettative di sicurezza».

Come valuta l’impegno della Svizzera a tal proposito? «La Svizzera è stata tra i primi a riconoscere lo Stato d’Israele e i rapporti tra i due Paesi sono molto amichevoli e corretti – commenta –. Come Paese neutrale, può essere un strumento importante per arrivare agli accordi con i Paesi dell’area».

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