La consigliera di Stato argoviese Susanne Hochuli sostiene che l'integrazione debba essere «nettamente più severa».
BERNA - I richiedenti asilo in Svizzera dovrebbero fare qualcosa per compensare ciò che ricevono e la loro integrazione dovrebbe essere «nettamente più severa». Lo rivendica la consigliera di Stato argoviese Susanne Hochuli in un'intervista al domenicale Schweiz a Sonntag.
«Chi viene da noi deve ricevere un tetto, cibo, assistenza media e sicurezza», ma questo non deve essere gratuito secondo la ministra cantonale uscente dei Verdi. «Chi vuole tutto ciò e 10 franchi al giorno deve seguire una scuola reclute dell'integrazione», aggiunge. Essa dovrebbe essere una sorta di corso intensivo con «al mattino lezioni di tedesco e al pomeriggio lavoro. E non importa se ciò piaccia o no. Deve essere fatto».
Hochuli ha inoltre detto di comprendere il malcontento popolare, poiché da anni qualcosa non funziona come si deve nel settore dell'asilo: «Le persone che per una vita hanno pagato i contributi sociali si sentono sempre più penalizzate. Da fastidio che i richiedenti asilo siano semplicemente qui senza lavorare».
Inoltre secondo la consigliera di Stato argoviese le procedure di asilo dovrebbero essere più brevi, al massimo di un centinaio di giorni. «È seccante se a volte occorre un anno e mezzo per esaminare una richiesta. In tutto questo i postulanti possono non fare un tubo che i soldi semplicemente arrivano», osserva.
È importante - aggiunge - che ai profughi venga spiegato come funzionano le cosa da noi, e che capiscano la cultura, il sistema, il diritto e i doveri. «Spesso loro non sono coscienti che la popolazione lavora dalla mattina alla sera, in modo anche da poterli aiutare».